Monica Taddia – Vita
Sono io la mia padrona, sono io la mia esistenza…
Sono io la mia padrona, sono io la mia esistenza…
Quando qualcuno ci fa del male e poi a sua volta ne riceve, siamo subito portati a sentirci soddisfatti di ciò pensando che “chi la fa l’aspetti”. Il detto è vero, ma pensiamoci bene, è anche giusto? Guardiamoci dentro, è proprio così? Possiamo essere soddisfatti nel sapere che un’altra persona sta sentendo lo stesso dolore che abbiamo provato noi? E il Signore allora cosa avrebbe dovuto fare con gli uomini che Lo hanno offeso, sbeffeggiato umiliato e messo in croce? Lui non ha “inorgoglito” il suo cuore con la vendetta, ma ha perdonato le offese ricevute.
Siamo pagine del libro della vita, le cui parole sono scritte dalle nostre azioni, dai nostri pensieri, dagli infiniti giochi del caso, dal modo in cui guardiamo il mondo e da come il mondo guarda noi.
La solitudine ha il sapore di castagne al macero.
Una rosa senza spine è come una vita senza ostacoli.
Quando non ci sarai più, un granello di sabbia calpestato varrà il caro prezzo di una lacrima, e il tuo desiderio sarà il poter toccare l’acqua per un attimo.
La vulnerabilità e l’incapacità a fronte di una malattia porta a un credo, quel lumicino di speranza che ci da la forza di andare avanti.