Monica Taddia – Vita
Sono io la mia padrona, sono io la mia esistenza…
Sono io la mia padrona, sono io la mia esistenza…
Quando guardo il viso di un coetaneo molto più invecchiato del mio, vado a ritroso nel tempo e vedo i miei anni sparsi alle mie spalle e spenti dal tempo!
Non sono i nostri occhi che invecchiano, ma il modo con cui guardiamo le cose.
I giorni spesso passano tutti uguali. Ne ho visti molti sfilare così nella mia vita. Ne ho visti di bui e di neri. Di calmi e di mossi. Ho visto le ore passare e assieme a loro il mio tempo correva veloce. Se ne andava mentre io ero la ferma, ad aspettare non so che cosa. Inerme di fronte ad una monotonia che mi stava poco a poco uccidendo. Una realtà la mia, che si era trasformata come in un mostro. Un mostro a cui ogni sera davo la buonanotte e dicevo: “Domani andrà meglio”. Beh, il mattino dopo invece quel mostro si era mangiato un altro po di me, della mia vitalità. Quando sei in questa situazione, o ti lasci morire o ti rimbocchi le maniche e lotti per riprendere la tua vita se quella che hai ti soffoca, ti va stretta e non ti rende più felice!
Questa vita è una prova. È soltanto una prova. Se fosse stata una vita vera avremmo ricevuto ulteriori istruzioni su dove andare e cosa fare!
– Mi sono fatta accompagnare da mamma da un chirurgo.- Un chirurgo estetico?- Già. Mi ha fatto delle foto di profilo e poi le ha ritoccate con il computer. Vedessi come ero diventata! Ossa perfette, naso perfetto… a mamma è mancato il respiro. Marcella, sai cosa è successo? Che io non mi riconoscevo più. Non ero io. Dove stavo io!? Dove stava il mio naso a coscia di pollo? E dove stavano i miei zigomi fuori asse? Mi è venuto da piangere e sono uscita dallo studio.
La vita son pugni in faccia e carezze, bisogna abituarsi ad incassare per poi reagire ed infine godersi le carezze.