Carlo Dossi – Vita
Fra gli avvilimenti di un giovane d’ingegno, massimo è quello di andare a scuola e subire esami.
Fra gli avvilimenti di un giovane d’ingegno, massimo è quello di andare a scuola e subire esami.
Ho alcuni rimpianti ripensando alla mia vita passata. Vorrei poter fermare questo momento in cui li conto e un attimo prima di esalare il mio ultimo respiro poter tornare indietro per contarli un’ultima volta.
La vita cos’è? Un momento che vivi che passa, che ricorderai, e che non ritornerà.
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.
Sempre ogni giorno fa imparare qualcosa di nuovo.
Contro i sentimenti siamo disarmati, poiché esistono e basta – e sfuggono a qualunque censura. Possiamo rimproverarci un gesto, una frase, ma non un sentimento: su di esso non abbiamo alcun potere.
Cammina sempre a testa alta, soprattutto quando sarai nella merda fino al collo.