Carlo Dossi – Vita
Il gatto potrebbe chiamarsi lo scaldamano delle poverette.
Il gatto potrebbe chiamarsi lo scaldamano delle poverette.
Quando hai sete, se vuoi bere, ricorda, al fiume ti devi chinare. Chi dimentica l’umiltà, perde se stesso e il piacere d’assaporare tante piccole cose che ogni giorno la vita ci regala.
Vago, perso e misero, ricercatore di semplici aspetti ormai svaniti. Ricerca disperata la mia, vorrei un senso, vorrei vedere attraverso questo esistere, i volti… attraverso i quali sguardi riluce la semplicità di un’azione, che magari non ha motivazione di estraniarsi dal bene. Ricerco il mio essere uomo tra questi cocci di speranze, trovando solo maschere che in questa vita illusoria si affinano in anime che credono il loro agire sia giusto, eppure, il contorno, parla solo e in ogni occasione dell’Amore. Lo narra l’uccelletto che dinanzi all’alba gli dedica il suo melodioso canto, come il proclamare della rinascita in tutte le forme viventi, il loro moto è l’amore… non hanno pigrizie, il mare mai ferma il suo ondeggiare, mentre il giorno e la notte s’inseguono in un dolce conseguire. Noi in tutto questo che rappresentiamo? Chi siamo noi? Gli esseri eletti di Dio, i proclamatori di che cosa? Non abbiamo più passato, non abbiamo più nome, crediamo ma forse in realtà non siamo mai esistiti, perché in quella fede noi non figuriamo! Perché in Dio più non confidiamo.
L’onestà e la sincerità sono fiori preziosi e molto rari da averne tanta cura. La disonestà e la falsità invece sono erbacce tanto comuni che attecchiscano ovunque distruggendo senza aver bontà.
Tutto è mutevole, anche il nostro scivolar nel Tempo; ma nel Vento possiamo scolpire Emozioni.
Non vivere nel passato perché potrebbe farti piangere. Non vivere ne futuro perché potrebbe illuderti, ma vivi nel presente perché da esso puoi costruire il futuro e scordare il passato.
La vita è preziosa. Tu invece di stare lì, a piangerti addosso, corri e fattene una.