Anonimo – Vita
Si passa la prima parte della vita a fare, la seconda a pensare a ciò che si è fatto.
Si passa la prima parte della vita a fare, la seconda a pensare a ciò che si è fatto.
Mio caro, dolce Papà, mi hai insegnato a lavorare sodo e onestamente per vivere in modo dignitoso e pienamente consapevole del mio valore di cittadina.L’unica cosa che non mi hai detto è che di lavoro si può anche morire.Il nero della morte troppo spesso si tinge di bianco e in quest’assenza di colore ti ho perso per sempre.
Ci sono molte discrepanze tra come le cose appaiono e come sono in realtà. Una cosa non permanente può sembrare permanente. Anche le fonti di dolore, come gli eccessi alimentari, la sigaretta, la vita di coppia, talvolta paiono fonti di piacere, ma a lungo andare non lo sono affatto. Ciò che in ultima analisi porta alla sofferenza non viene visto per quello che è davvero, ma viene scambiato per una via verso la felicità. Sebbene vogliamo la felicità, a causa dell’ignoranza non sappiamo come ottenerla; sebbene non vogliamo il dolore, a causa della comprensione erronea di ciò che lo causa ci adoperiamo per ottenere propio le cause del dolore.
Vivi della tua luce e non di quella riflessa degli altri solo così arrivi nel tuo massimo splendore.
È la via del rimedio più semplice e naturale che esista a questo mondo per far passare la malinconia e la tristezza, una risata, che racchiude in se mille sorrisi, e allora contro le storture della vita, ridiamo, e ai problemi facciamo vedere sempre il nostro lato positivo, magari scapperanno a gambe levate.
Il matrimonio è la tomba dell’amore.
Mi manchi! Mi manchi da morire, mi manca la tua dolce risata, la tua tenera…