Paul Mehis – Frasi d’Amore
Mi manchi indicibilmente, ma so che prima di andartene, mi hai lasciato tutto ciò che mi serve per vivere, e io, ti ho donato tutto ciò che servirà a te…
Mi manchi indicibilmente, ma so che prima di andartene, mi hai lasciato tutto ciò che mi serve per vivere, e io, ti ho donato tutto ciò che servirà a te…
In amore…Amare è una condizione necessaria. Essere amati è la condizione sufficiente.
In Amore… si vive costantemente in bilico fra un “Ti Amo” e un “Vaffanculo”.
Camminavo lungo le strade della città, con i miei fogli in mano…Regalai una poesia d’amore a una donna stupenda che, salendo velocemente sull’auto di lusso me la restituì dicendo: Non voglio niente, non ho tempo, grazie!Passai vicino a una fabbrica e vidi alcune giovani donne pranzare sedute in un prato. Mi avvicinai e donai loro alcune mie poesie d’amore. Mi guardarono e ridendo, tutte insieme, me le restituirono: Non vedi che dobbiamo mangiare? Cosa vuoi farci leggere? Non abbiamo tempo.Mi incamminai allora lungo i vecchi navigli e voltai in un piccolo vicolo, una vecchia seduta vicina alla porta, ricamava…Mi avvicinai, le donai una mia poesia d’amore, la guardò appena e, restituendomela, mi disse: ah l’amore… ormai son vecchia non ho più tempo.Venne la sera… mi incamminai stanco e deluso lungo una strada buia.Vidi un fuoco lontano, nell’oscurità, e mi avvicinai.Due gomme d’auto bruciavano nel campo e una puttana poco vestita e infreddolita si scaldava come meglio poteva attendendo qualcuno.Mi avvicinai e, un po’ incerto, le donai una mia poesia d’amore…Lei mi guardò senza dire nulla, si sedette vicino al fuoco e la lesse lentamente, prendendosi tutto il suo tempo… e pianse.
Corri bambina,corri nel vento,corri tra il mare e lasciati andare.Vivi la vita come se fosse una giostra che ti porta in alto e poi in basso.Non scendere giù ma, ricordati di amare sempre più!
Sono innamorato di tutto ciò che mi circonda. Perché innamorato di tutto ciò che vive…
Amo sorseggiare la vita, amo le emozioni che provo nel farlo. Voglio vivere l’infinita sbornia…