Floriana Antonelli – Comportamento
Non serve urlare per farsi “sentire”, conosco silenzi che fanno ancora più rumore dentro al cuore, assordanti nell’anima.
Non serve urlare per farsi “sentire”, conosco silenzi che fanno ancora più rumore dentro al cuore, assordanti nell’anima.
Se hai la memoria che fa cilecca non raccontare palle.
Contare il tempo che passa dall’ultima volta, è la dimostrazione di quanto quel tempo non stia passando.
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza.
Nella vita si cambia pelle dopo i lunghi letarghi degli inverni.
Vivi come vuoi nel rispetto altrui, ma mai come vogliono gli altri ferendo te stesso/a.
Se uno nasce coniglio, non può diventare un leone. Sarà sempre uno che si nasconde sotto le gonne delle donne.