Federica Bosco – Comportamento
È così facile sedersi in cattedra e pontificare. Tutti hanno la soluzione della tua vita: “Non stare con lui, lo devi lasciare, stai sbagliando…”. Okay, e anche se fosse? È la mia vita e ne sono l’unica responsabile.
È così facile sedersi in cattedra e pontificare. Tutti hanno la soluzione della tua vita: “Non stare con lui, lo devi lasciare, stai sbagliando…”. Okay, e anche se fosse? È la mia vita e ne sono l’unica responsabile.
Sono tracotante, arrogante, presuntuoso, tronfio e sicumero.Divinamente certo d’esser dubbioso.
Sai cosa accade quando le parole diventano dure come pietre? A te pesano, ma se le tiri, puoi uccidere.
Egoista io? Si alcune volte lo sono ma il mio egoismo non è paragonabile a quello di certa gente, soprattutto di chi si definisce vero amico ma alla prima occasione ti gira le spalle con tale superficialità che rimani persino sgomento e senza parole!
Vorrei ricaricare l’orologio dell’eternità per ritagliarmi addosso miniature di felicità. Riflessi di fanciullezza, infranti dal passare del tempo, solcano il mio vivere tra squarci di lacrime e rattoppi di serenità. Misterioso è il mio destino che mi spinge in un flusso di infinite emozioni, mi sballotta o mi culla verso un viaggio ignoto, unico e lascio dietro di me una trama sottile ma indelebile, di vissuto, tracce di un passaggio che a volte appare inesistente. Imbriglio fantasie e mi ubriaco di nulla per lasciarmi trasportare verso nuove dimensioni: il cuore accoglie, ma la mente rifiuta spiccioli d’immaginario. Un giorno dopo l’altro ho consumato tutti i miei passi, tracciando nuove forme, modellando l’avvenire, quando farò un viaggio dentro me stessa? Com’è precaria la felicità, lascio infiacchire la vita nel vuoto aspettando che la quiete della sera varchi soglie provvisorie allettanti di illusioni. Uno slancio vitale filtra i miei pensieri, memorie, sogni, rabbia fluiscono sotto i colpi della realtà. È il momento del ritorno alla base.
Sono un’estremista tremendamente equilibrata nel mio estremismo.
Se senti la necessità di buttar via oggetti legati ad una donna, lei sta vivendo ancora in te, non certo in quegli oggetti.