All’unico spicchio di me di cui non smetterò mai d’essere orgogliosa. A quell’amico che mi ha osservata crescere mentre silenziosamente invecchiava. A quell’anima speciale che ha saputo ascoltare con la lingua a penzoloni. A quegli occhi scuri che si intonavano perfettamente con i colori delle mie paure. Al protettore dei miei segreti, dei miei sogni e dei miei piani malvagi. A quella fetta della mia vita che mi ha sempre regalato molto più di quello che poteva ricevere. A quel frammento di me che sa di tenero, buono, morbido e soffice, che profuma di libertà e prato bagnato. Grazie vecchio mio, per non aver mai smesso di aspettarmi scodinzolando. Infondo l’ho sempre saputo che il più umano tra noi eri proprio tu.