Michel Eyquem de Montaigne – Amico
Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico, sento che potrei solo rispondere: perché era lui, perché ero io.
Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico, sento che potrei solo rispondere: perché era lui, perché ero io.
Ovunque ti trovi, è il tuo amico a costruire il tuo mondo.
L’abbraccio di un amico è il miglior sostegno per chi cade nel vuoto, è tutto ciò che da luce quando il buio colpisce alle spalle.
E impari che tenere in braccio un bambino è una deliziosa felicità… e impari che…
L’amicizia è sempre una soave responsabilità, mai un’opportunità.
Ci sono anche dei silenzi che dicono più di quello che possono raccontare un mondo intero di parole.Ci sono domande che rimangono sospese come una ragnatela viscosa in una casa abbandonata dove abbiamo paura di rimanere imprigionati se ci avviciniamo per guardarla da vicino, domande ineludibili che non siamo capaci di porci per poter ancora fingere di non sapere… Invece di fare una vera riflessione sulle domande che nascono dentro, su noi stessi, cerchiamo risposte negli altri per tutti nostri malesseri interiori, incolpiamo il mondo intero per le nostre indifferenze e mancanze, per evitare di affrontare con consapevolezza ciò che è… Siamo capaci di tutto pur di non cercare le vere cause degli effetti distruttivi. Ci creiamo nella mente un paradiso artificiale troppo “perfetto” per poter essere dopo un po ‘consapevoli della nostra trasformazione in qualcosa di non reale, in plastica…Cosi ci lamentiamo che i nostri grandi sogni di domani sono solo residui infinitesimi di briciole gettate nella spazzatura di ieri.
Qualcuno che prima o poi torna c’è sempre. Ma il sentimento, quello di un tempo quello no che non torna. Resta indietro, come in una fotografia, a ricordarci il bello che ci ha cullati. Il tempo apre gli occhi chi se n’è andato merita di restare lì dove nel nostro dolore ha deciso di scappare.