Paulo Coelho – Frasi d’Amicizia
L’uomo che tutela i propri amici non è mai vittima delle tempeste dell’esistenza; ha le forze per superare le difficoltà ed andare avanti.
L’uomo che tutela i propri amici non è mai vittima delle tempeste dell’esistenza; ha le forze per superare le difficoltà ed andare avanti.
La nostra amicizia è nata in un giorno di sole, soffice pulito e sincero… e tutto questo resterà per sempre.
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
Io non vorrei che nessuno fosse estraneo di nessuno… vorrei che tutti fossimo se non amici, fratelli, almeno conoscenti… questo mondo lo viviamo tutti nel bene e nel male… se scappa un saluto o solo quattro parole, che male fa?… eppure tutti guardano stupiti chi li saluta solo perché “non lo conoscono”… pensare alla vita di qualche decennio fa, dove i paesi erano piccoli, la gente poca e tutti conoscevano tutti… se succedeva qualcosa non rimanevano inermi a guardare ma uscivano dai loro “nidi” anche solo per curiosare… e poi intervenivano se era il caso di intervenire… e la buona educazione, che ora si va perdendo, obbligava a un “grazie” e da lì nasceva tutto… si davano dei soprannomi per dividere e riconoscere subito una persona e farla unica in mezzo a tante… soprannomi simpatici non offensivi come capita ora… che bello se tornasse quel mondo… se si potesse abbracciare qualcuno senza che pensino male, ma solo perché è un amico, un conoscente, qualcuno che ha incrociato la nostra vita.
Ma si è vero contano i fatti non le parole, quelle sono facili a dirsi…
Avevo un amico molto ricco e molto solo. Lui aveva me.
Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire, ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con se. Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto, con l’odore di terra bagnata e con le nuvole all’orizzonte.
La nostra amicizia è nata in un giorno di sole, soffice pulito e sincero… e tutto questo resterà per sempre.
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
Io non vorrei che nessuno fosse estraneo di nessuno… vorrei che tutti fossimo se non amici, fratelli, almeno conoscenti… questo mondo lo viviamo tutti nel bene e nel male… se scappa un saluto o solo quattro parole, che male fa?… eppure tutti guardano stupiti chi li saluta solo perché “non lo conoscono”… pensare alla vita di qualche decennio fa, dove i paesi erano piccoli, la gente poca e tutti conoscevano tutti… se succedeva qualcosa non rimanevano inermi a guardare ma uscivano dai loro “nidi” anche solo per curiosare… e poi intervenivano se era il caso di intervenire… e la buona educazione, che ora si va perdendo, obbligava a un “grazie” e da lì nasceva tutto… si davano dei soprannomi per dividere e riconoscere subito una persona e farla unica in mezzo a tante… soprannomi simpatici non offensivi come capita ora… che bello se tornasse quel mondo… se si potesse abbracciare qualcuno senza che pensino male, ma solo perché è un amico, un conoscente, qualcuno che ha incrociato la nostra vita.
Ma si è vero contano i fatti non le parole, quelle sono facili a dirsi…
Avevo un amico molto ricco e molto solo. Lui aveva me.
Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire, ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con se. Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto, con l’odore di terra bagnata e con le nuvole all’orizzonte.
La nostra amicizia è nata in un giorno di sole, soffice pulito e sincero… e tutto questo resterà per sempre.
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.
Io non vorrei che nessuno fosse estraneo di nessuno… vorrei che tutti fossimo se non amici, fratelli, almeno conoscenti… questo mondo lo viviamo tutti nel bene e nel male… se scappa un saluto o solo quattro parole, che male fa?… eppure tutti guardano stupiti chi li saluta solo perché “non lo conoscono”… pensare alla vita di qualche decennio fa, dove i paesi erano piccoli, la gente poca e tutti conoscevano tutti… se succedeva qualcosa non rimanevano inermi a guardare ma uscivano dai loro “nidi” anche solo per curiosare… e poi intervenivano se era il caso di intervenire… e la buona educazione, che ora si va perdendo, obbligava a un “grazie” e da lì nasceva tutto… si davano dei soprannomi per dividere e riconoscere subito una persona e farla unica in mezzo a tante… soprannomi simpatici non offensivi come capita ora… che bello se tornasse quel mondo… se si potesse abbracciare qualcuno senza che pensino male, ma solo perché è un amico, un conoscente, qualcuno che ha incrociato la nostra vita.
Ma si è vero contano i fatti non le parole, quelle sono facili a dirsi…
Avevo un amico molto ricco e molto solo. Lui aveva me.
Chi cerca di possedere un fiore, vede la sua bellezza appassire, ma chi lo ammira in un campo, lo porterà sempre con se. Perché il fiore si fonderà con il pomeriggio, con il tramonto, con l’odore di terra bagnata e con le nuvole all’orizzonte.