Angela Mori – Frasi d’Amore
L’amore non fa male è la sua totale assenza che uccide!
L’amore non fa male è la sua totale assenza che uccide!
Fermare il tempo con un bacio, incantarlo con i nostri abbracci circondarlo con dolci pensieri questo nostro gioco davanti al quale il tempo si ferma stupito a guardare ha un nome amore. Il nostro sogno proibito è fermare il tempo è di stare sempre insieme è di stare sdraiati sull’erba. Le parole sussurrate all’orecchio diventano rugiada che delicatamente si posa sulle nostre labbra i nostri cuori son uniti oltre il tempo e lo spazio ed aspettano desiderosi la frase mai detta, quelle due semplici parole che racchiudono un mondo quelle due parole che occupano il tempo di un battito di ciglia di un sospiro, tra desiderio e realtà tra emozioni e razionalità si uniscono le sfumature dell’amore nell’alba che sta nascendo. L’alba di un nuovo giorno insieme amore mio.
Ricordati che chi ama non dimentica in un giorno. Chi è amato non deve implorare. Chi ama non si stanca di cercarti. Chi è amato non deve percorrere mai una strada a senso unico. Chi ama veramente ha nel cuore la spontaneità di gesti che solo il sentimento guida. Chi è amato li raccoglie facendone tesoro perché sa che sono frutto di qualcosa di vero e sentito.
Ti ho sempre aspettato, anche prima di conoscerti… averti incontrato mi ha fatto capire che…
Mi piace ancora credere in quel “miracolo” chiamato amore.
Sei stato condizione, progetto, karma, chiave, coltello, inganno, colpa, perdono, angelo, demone, segreto, mistero, fuga, disincanto, asfissia. Mi sento reduce da una guerra combattuta tra la trincea ed il fronte. Ho la faccia sporca, le mani sporche, il cuore sporco. Ho offerto la pelle e la dignità per salvare il nostro amore. Ora cammino sotto il segno della resa; avanzo nella vita tra i “nonostante tutto”, “anche se”, “è andata così”, “mi manchi”, “ti aspetterò”. La fine di ogni cosa è sinonimo di bilanci e noi siamo rimasti sospesi su due piatti diversi, disgiunti da un corpo di ferro e freddo. Ho una cicatrice sulla testa ed una medaglia sul petto. Ritorno a casa con uno scalpo, con la mia marcia lenta, col peso della perdita. Ho dismesso la mimetica, mi orno di pizzi e merletti, seta ed un pugnale dietro alla schiena. Racconto delle mie gesta, abbozzo un sorriso e mi rimetto in gioco, ma tutto sembra un abuso quando si è stati colpiti in questa guerra chiamata amore. Mi calmo col mio perdono sulle note di Einaudi.
Non mi spaventa niente,tranne combattere con l’amore,ma questa volta dovrò riuscirciguardarti in faccia senza arrossire…magari…