Antonio Rega – Frasi d’Amore
Dopo tanti schiaffi ricevuti dalla vita si ha paura anche di essere sfiorati per una semplice carezza.
Dopo tanti schiaffi ricevuti dalla vita si ha paura anche di essere sfiorati per una semplice carezza.
La paura di amare e la paura di morire sono molto simili perché, in effetti, ogni volta che finisce un amore si muore un po’.
Imparando a volerti bene ho capito chi sono…
Io al massimo potevo offrirti un mazzo di fiori. Quelli non te li sei presi, ma il resto hai voluto tutto, la mia pelle, il mio sangue, il mio mondo distrutto.
Il ricordo dei tuoi occhi sta svanendo, il suono della tua voce è sparito troppo in fretta e il tuo profumo non mi arriva più con quelle folate di vento che tanto amavo… mi manchi.
Diversa.Mi guardo allo specchio e non vedo me stessa, se chiudo gli occhi riesco ad immaginarmi. Il mio profumo mi sembra di un’altro e le mie mani sconosciute violano il corpo che non è il mio. Vorrei spogliarmi della mia pelle come un vestito di carnevale, avvolgermi in teli di seta come un bruco che si prepara alla metamorfosi e aspetta impaziente la nascita di una nuova vita. Volare con ali larghe e colorate fra i fiori e confondermi tra i profumi, volteggiare come una ballerina e restare impressa negli occhi della gente, mentre tutto il mondo non cambia. Io cambio il mio desiderare nell’essere desiderata e derisa perché per esso resterò per sempre un bruco travestito da farfalla.
Mi maledico ogni volta. Quando decido di non pensarti e invece ti ritrovo dietro l’angolo di un ricordo che si intrufola prepotentemente nella mia testa. Lo faccio ogni qual volta mi torni in mente ed io mi lascio prendere dalla malinconia. Mi maledico, quando penso che non ti lascerò più entrare nel mio cuore, e poi… poi te ne do la possibilità. E mi maledico quando sento che adesso è troppo tardi ma io continuo a sperarci lo stesso. Perché la gente non lo sa mica cosa ha dentro l’anima, pensa che lei sia felice, e lei glielo lascia pensare. Ride, ride forte. In fondo è il suono più rumoroso che conosca per coprire i suoi pianti disperati. E lotta, sempre. Anche quando sa che è inutile. E dice spesso “non fa nulla”, perché cosi le hanno insegnato a dire.