Michelangelo Da Pisa – Frasi d’Amore
Cuore e cervello: tra i due litiganti il fegato rode.
Cuore e cervello: tra i due litiganti il fegato rode.
Non è quanto si sta insieme, ma come lo si sta.
Meglio una verità che mi distrugga che una bugia che mi illuda. Preferisco morire domani…
Non voglio inseguire con affanno la finta giovinezza presenziando locali alla moda, frequentando inutili comparse della mia vita, farmi fotografare esibendo sorrisi per il fotografo più annacquati dei mojito che sorseggio. A questa scelta contrappongo il calore di un rifugio domestico, un vecchio plaid sdrucito ad avvolgere i miei sogni, un film scadente del quale non vedrò il finale perché sceglierò di vestirmi di colei che amerò.
L’amore di una donna ti rende Re pur non avendo la corona.
Per tutto il tempo hai accuratamente evitato i miei occhi, imbronciato e assente un po’ a disagio giocherellavi col tuo iPhone. Io cercavo freneticamente qualcosa da dire, sciocchezze di ogni genere pur di non rimanere in un silenzio troppo per così dire “intimo”. Poi ci siamo guardati, hai accennato un sorriso e i tuoi occhi brillavano mentre affondavano nei miei. Non mi crede nessuno, ma è vero, la linea dura della tua bocca si è schiusa, i tratti del viso finalmente rilassati e poi il suono della tua risata che echeggiava nella stanza.
Vorrei poterti scrivere parole mai dette in questo giorno importante, vorrei poterti scrivere parole mai lette in nessuna lettera.Vorrei poterti scrivere parole da un significato abbastanza profondo, per spiegati il sentimento che è in me, vorrei misurarlo, disegnarlo e costruirlo per farlo vedere ai tuoi occhi, ma l’amore è astratto, c’è, sta intorno a noi come un essenza profumata. Senti il suo odore, la sua bontà, la sua fragranza eppure non lo tocchi, ma che importa, è dentro di noi che cerchiamo dolcemente di tirarlo fuori con effusioni amorose, il contatto di due corpi, un susseguirsi di sospiri, battiti di due cuori all’unisono, l’unione di due anime che si fondono l’una con l’altra per crearne una più elevata e così toccare insieme l’infinito.