Chiara Garbuglia – Frasi d’Amore
Del rivederlo dopo tanto, mi piace l’abbraccio iniziale, due braccia che mi avvolgono: cuore contro cuore.
Del rivederlo dopo tanto, mi piace l’abbraccio iniziale, due braccia che mi avvolgono: cuore contro cuore.
Mi avevi chiesto “perché non scrivi per me?” Ed ecco che scrivo per te. Anche se avrei sperato di non farlo perché ciò significa che mi hai lasciato.È come quando vivi l’ultimo giorno della tua vita e sei consapevole di guardare le cose per l’ultima volta. Sapevo che tra qualche minuto ci sarebbe stato l’inesorabile e ultimo addio. Al posto di piangere decisi di tenere impressi nella mia memoria i luoghi, gli oggetti, gli odori, tutto ciò che c’era intorno a noi e che mai più avrei rivisto. Ad ogni sguardo scappava un sorriso.Ho amato ogni singolo istante in sua compagnia, ho amato ogni suo respiro, ogni suo bacio. Come si può amare tutto di una persona che si conosce poco? Amavo e amo ogni cosa di lui, dai suoi occhi così profondi, alle smorfie che mi faceva, alle linguacce. Ho amato ogni sua parola, ogni suo silenzio, le canzoni che cantavamo insieme. Eppure mai gli ho detto quanto lo amavo, non potevo, lui non mi amava.
Il mio amore per te è luce che spazza via ogni tenebra ed ogni dubbio.
Vorrei potessi amarmi come fa un gigante, ma pensandoci non servirebbe a farmi amare tanto…
Guarda quegli occhi, non aspettano altro che essere scoperti dal tuo sorriso.
Ti amo:vorrei gridarlo, ma non posso perchè tu ami lei. Tu che mi hai insegnato ad amarti, ora insegnami a dimenticarti.
Nelle ore notturne, quando i pensieri sono tenaglie, quando il desiderio di te è tagliola, quando divento il mio peggior nemico, spaventoso pericolo, la punta di una stilografica mi trafigge, lenta, il cuore in una carezzevole quanto sadica tortura e mi abbandono alle confessioni, ai rigurgiti di passione che hanno un solo volto ed un solo nome, l’innominabile e l’irraggiungibile che così bene rifocillano il protendere smanioso verso te. Zone scure, zone chiare, salti funambolici tra mille fantasie, librarsi in aria tra abbracci virtuali, baci umidi, accennati, poi, forti. Ritorno alla mia stilografica che preme di più tra le vene pulsanti, sgorganti, grondanti sangue misto a voglia, immagino solo la tua pelle a lenirla nel suo bruciore intenso. Tu, cura delle mie ustioni scritte nell’anima.