Publio Virgilio Marone – Amico
Le armi sono al servizio del furore.
Le armi sono al servizio del furore.
Che ci posso fare se amo chi resta. Se amo le persone che non dicono solo ci sono, ma al mio fianco ci restano. Che ci posso fare se non porto rancore, se alla lunga amo più il mio sorriso e il mondo colorato intorno. Che ci posso fare se da alcune persone poi mi stacco, senza dispetti o altro, perché a nascondino si giocava da bambini, adesso non più. Che ci posso fare se sono un ammasso di imperfezioni ma “tutto cuore”. Mi amo così fragile, imperfetta e strana. Vivo tutto di pancia e cuore, piango davanti ad un buon libro, un’emozione inaspettata, un film o di fronte a “buone intenzioni”. Mi chiudo se non vedo o leggo rispetto o semplicità e verità. Sono così e non cambio. Sono così e non ho intenzione di cambiare.
Un vero amico riesce a non farti essere nessuno, se non te stesso.
Il vero amico non è colui che ti riempie la testa di parole, è quello che silenziosamente ti resta vicino nei momenti difficili.
Un amico è uno che sa tutto di te, e nonostante questo gli piaci.
Se credi di avere tanti amici, ti prego, non contare anche me.
C’è un criterio quasi infallibile per stabilire se un uomo ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona.