Cavolata Velia – Anima
Avrei voluto dimenticare quegli occhi, ma come si fa a cancellare qualcosa che ti attraversa pelle e anima?
Avrei voluto dimenticare quegli occhi, ma come si fa a cancellare qualcosa che ti attraversa pelle e anima?
Il dubbio nutre l’intelligenza ma strazia l’anima.
Tutto ha forma nel cuore, anche un pensiero.
Credo nell’amore, credo nella speranza, credo nella vita, credo nel dolore, credo nella comprensione, credo nella bontà, credo nella semplicità, credo nella sincerità… credo negli Angeli e credo in Dio, ma faccio attenzione all’odio, alla disperazione, alla morte, all’incomprensione, alla cattiveria, all’artefatto e alla menzogna perché temo il diavolo…
Anima vagabonda, tu passeggi come nuvola leggera negl’infiniti cieli, tu anima vagabonda, che cerchi un porto per le tue radici, tu che flutti leggera, vestiti di colori d’arcobaleno, e vaga vaga senza paura nei cieli infiniti, tu anima vagabonda che cerchi nuove distante, in te anima vagabonda vive l’infinito, in te il volo leggero di un gabbiano, in te l’amore infinito ‘ di un arcobaleno, vestiti tu anima vagabonda indossa i colori più belli e vaga nei cieli infiniti, vola leggera anima vagabonda non temere l’infinito, tu, tu che cerchi disperata un porto per le tue radici, tu anima vagabonda che radici cerchi e radice non sei!
Ci innamoriamo per produrre la chimica della gioia di vivere, terapeutica come nessun altro farmaco, e ci ammaliamo quando vogliamo condurre, dominare o relegare nei luoghi comuni l’unico Dio che è la nostra salvezza e la nostra speranza: Eros.
Il dubbio logora, ma la certezza uccide.