Amo l’imperfezione, amo chi ha sbagliato e si è riscattato, amo chi è caduto e si è a fatica rialzato, lasciando a terra pezzi di se stesso, amo chi si è perso e si è ritrovato, amo chi si è cercato nei salotti e si è ritrovato sui marciapiedi… perché la perfezione è troppo per questo mondo e troppo poco per l’altro.
L’immaginazione si ingigantisce, dove esiste il baratro dell’anima.
Quando in silenzio, la tua anima osserverà, ammutolita, il buio dei tuoi pensieri, non lasciarla…
Ci innamoriamo per produrre la chimica della gioia di vivere, terapeutica come nessun altro farmaco,…
E c’è un pensiero che ha “bussato” alla tua porta e ti sta chiedendo solo di ascoltarlo. Lascialo parlare, tanto non c’è verso di dormire, perché tu sai che è un pensiero che non lascerai morire. Ascoltalo, ti parlerà e ti indicherà la strada. Chiudi gli occhi: ne sentirai il respiro, dolcissimo, ne sentirai il suono che ti darà la pace. Fanne tesoro, ricomincia il viaggio, riprendi i tuoi colori, c’è ancora un compito da terminare.
La sofferenza si scrive senza lettere o rischi di descriverla male e provare ancora più dolore.
L’anima che può essere onesta é l’unico uomo perfetto.