Karl Kraus – Arte
Il moralista deve rinascere ogni volta. L’artista, una volta per tutte.
Il moralista deve rinascere ogni volta. L’artista, una volta per tutte.
La natura quando tocca la sua follia dipinge un’esplosione di colori sulla tela dell’universo.
Nell’oratoria la più grande arte è nascondere l’arte.
È strarisaputo che il discorso non appartiene all’essere parlante.
I miei dipinti sono allegorie, non ritratti.
Il peso più grande di tutti è la pressione della guerra e la superficialità in aumento. Mi dà continuamente l’impressione di un carnevale di sangue. Mi sento come se il risultato fosse nell’aria e tutto fosse sottosopra… e così tutto il resto, continuo a cercare di ottenere un qualche ordine nei miei pensieri e creare un quadro come nell’età di confusione, che è dopo tutto la mia funzione.
Spesso mi chiedo come mai si abbia, specialmente in determinate circostanze, questo bisogno incondizionato di scrivere, questa urgenza di permettere alle mie idee di assumere una forma concreta e plasmarsi secondo le esigenze di chiunque le legga. A questo quesito interiore rispondo semplicemente dicendo che ne sento il bisogno, un bisogno direi esasperato; immagino la scrittura come una vera e propria arte drammatica un po’ come recitare dove si indossano altri panni, si vivono altre vite e calarsi in un personaggio diventa necessario per simularne la parte. Così facendo si compie il miracolo di moltiplicare la propria esistenza, di entrare in un certo senso, in quello che potrebbe essere definita la “quarta dimensione” della mente.