Antonio Curnetta – Comportamento
Non si è mai così poco spontanei, come quando si parla di sé stessi.
Non si è mai così poco spontanei, come quando si parla di sé stessi.
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza.
Si giudica dall’apparenza ma bisognerebbe fotografare dentro.
Bisogna credere nelle cose, non far finta di crederci!
Se ci credi davvero e nel profondo, prima o poi accadrà. Magari non nel modo in cui pensavi, ma accadrà…
In questi tempi l’unico modo di mostrarsi uomo di spirito è di essere seri. La serietà come solo umorismo accettabile.
Il valore delle parole non è assolutamente paragonabile a quello dei gesti e delle azioni.