Giorgio De Luca – Comportamento
È proprio vero che bisogna essere intelligenti per raccontare bene una bugia?
È proprio vero che bisogna essere intelligenti per raccontare bene una bugia?
Non voglio piacere rinnegando me stessa, ma mettendo a “nudo” la persona che sono. Io con i miei difetti, io con i miei pregi, ma soprattutto io e i miei valori.
Se ti ricordi di ragionare, non sarai stupido.
Ho la “soglia del dolore” talmente alta che pensavo me li avessi solo spaccati, invece me li hai proprio tritati.
La disperazione speranzosa e quella che muove i suoi passi nella fede ceca profondamente radicata nel cuore. Di quella disperazione l’uomo muore solo e cieco. La disperazione assoluta e quella che conduce i passi al vero, essa spinge l’incauto uomo a sprofondare negli abissi di un ancor più buio momento. Si attacchi l’uomo finché può ai suoi vizi, essi sono una lunga fune che lo solleva dal baratro della morte, ma il loro effimero aiuto svanisce rapido così com’è apparso. Segua la traccia del loro falso dire, e quando ogni porta avrà chiuso allo stesso il passo, colui che ne ha seguito le tracce della vita si troverà nel più profondo buio, dove la disperazione lo coglierà nudo, e senza funi tra le mani. L’istante del Grande Dolore consacra l’essere che ha seguito il giusto cammino in uomo vero, ed in quel momento i suoi occhi forgiati dal fuoco della vita avranno accesso al vero. Vivi in te, per te e la vita prenderà dimora nel tuo vivere.
È quel momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si può ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Tu che credi che tutto ciò che dico sia rivolto a te, tranquillo, non sei…