Margaret Mazzantini – Comportamento
Così restammo seduti, con la testa piegata all’indietro e il viso piacevolmente rivolto al sole e per un po’ lasciammo che il mondo ci corresse accanto inosservato…
Così restammo seduti, con la testa piegata all’indietro e il viso piacevolmente rivolto al sole e per un po’ lasciammo che il mondo ci corresse accanto inosservato…
Non dimentico, non perdono, non passo sopra agli errori che hanno fatto con me, cattiva?…
Chi ti vuole sempre uguale forse ti vuole morto.
Mi hanno attaccato in tutti i modi, e non ho capito il perché. Mi hanno detto di tutto e di più, e non ho capito il perché. Per un attimo ho tentennato; quindi, ho chiesto il motivo, e ad oggi non una sola risposta. Mi sono “violentato” per cercare di dar loro ragione: non ci sono riuscito. Peccato, vi è andata male. Anche stavolta.
L’uomo assetato dell’altrui considerazione è sordo alla propria approvazione, perché ancora non si riconosce valore.
Non c’è delitto in chi persegue un proprio diritto, a patto che il cammino sia dritto.
Con quale affetto, con quale pensiero o argomento il primo tra gli uomini ardì insanguinarsi la bocca, avvicinanarsi alle labbra la carne dell’animale morto, ponendosi di fronte i piatti, le vivande e il cibo di corpi uccisi, le membra che poco prima belavano, muggivano, si muovevano e vedevano? Come poterono sopportare gli occhi di scorgere l’uccisione di animali scannati, scorticati e smembrati? E l’odorato come soffrì l’odore? E il gusto come non inorridì per la lordura delle piaghe altrui e il sangue e il marcio delle ferite mortali?