Adolfo Coppola – Social Network
La bellezza dei social network è che anche i deficienti possono dire la loro.
La bellezza dei social network è che anche i deficienti possono dire la loro.
A volte guardiamo sempre lontano di un qualcosa che ci cambi tutto, e non ci accorgiamo di avere quel qualcosa sotto il naso.
Davvero non riesco a farmene una ragione riguardo modo di stare su Facebook di certa gente, sembra che senza il consenso altrui non si possa respirare. Detta fuori dai denti: se dovessi avere l’approvazione e il consenso di tutti per i miei link, sarei fortemente preoccupata, non mi sono mai fidata del pensiero unico.
Conoscenti ne sono arrivati e andati via, e forse molti ancora ne andranno via e ne arriveranno, ma amici di quelli sinceri e veri, non andranno via perché anche quella è una forma d’amore irrinunciabile per nessun motivo al mondo, dei quali anch’io non potrò farne a meno.
Sogna la tua favola e sogna il tuo amore, non lasciarti spezzare le ali, vola, e vola in alto sempre.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Si è troppo connessi quando il numero degli amici virtuali diventa inversamente proporzionale a quello degli amici reali.