Adriano Sansa – Società
I costi della politica sono diventati un’emergenza democratica.
I costi della politica sono diventati un’emergenza democratica.
Non esiste alcuna connessione tra l’idea politica della nostra classe educata e i profondi luoghi dell’immaginazione.
Che un delinquente sia convinto di far bene passi, che un avvocato gli creda e lo difenda va già un po’ meno bene, che un giudice creda all’avvocato che difende l’indifendibile ed emetta una sentenza ingiusta è un tragico risultato.Ma la cosa peggiore è che si continui a pensare che farsi giustizia da soli è un reato.
Nelle aristocrazie il principe non si fa eleggere, è lui che elegge il suo popolo. In democrazia il popolo è bastonato su mandato del popolo. È la pratica certosina dell’autoinganno. Si dice che il trenta per cento sia astensionismo. Nego, tutto è astensionismo. Sono comunque voti sprecati.
In Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco.
Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
Il problema principale dell’italia è uno. In italia, tutti le fazioni vogliono fare qualcosa ed effettivamente la fanno: parlano. Tutti parlano molto e soprattutto vogliono. Poi arriva il momento in cui hanno la possibilità di fare qualcosa e capiscono solo allora che per aver potere non basta volere, bisogna anche dare. Ed è lì che tutti scelgono di non perdere qualcosa per guadagnare responsabilità. Perché? Le responsabilità rendono l’uomo cosciente, lo rendono capace di stabilire ciò che è giusto e deve essere libero ed è per questo che viene temuta.