Afrin Jahan – Frasi Sagge
Vieni e vai come una soffiata di vento, hai forse paura di farti trovare? Lasciati andare, credimi nessuno verrà li da te. Quando arriverà il tempo opportuno sarai tu a cercare gli altri.
Vieni e vai come una soffiata di vento, hai forse paura di farti trovare? Lasciati andare, credimi nessuno verrà li da te. Quando arriverà il tempo opportuno sarai tu a cercare gli altri.
I nonni sono il rifugio sicuro, in cui sei certo di trovare una parola, una carezza, quando tutto il mondo sembra contro di te.
Non aspettarti nulla dagli altri, sii semplicemente te stesso, se sei speciale o meno, saranno loro a dirlo. L’importante è essere veri, sinceri e leali.
Chi cerca la superficialità delle illusioni non conosce l’importanza della propria realtà.
Una delle cose che non dovremmo mai smarrire è l’equilibrio. Esso ci tiene in bilico tra la scoperta e lo smarrimento, è parte integrante delle nostre emozioni sempre pronte a ricoprirci di grandi sensazioni in grado di farci tremare lo stomaco dal calore chi ci immerge in realtà entusiasmanti. È la nostra sicurezza nel convincerci che non molleremo mai la corda e la nostra forza nel buttarci sempre in nuove realtà, ovviamente ricche di speranze e immaginazione.
Intendo esaminare qui i ricordi di esperienze estreme, di offese subite o inflitte. In questo caso sono all’opera tutti o quasi i fattori che possono obliterare o deformare la registrazione mnemonica: il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è stato ferito tende a rimuovere il ricordo per non rinnovare il dolore; chi ha ferito ricaccia il ricordo nel profondo, per liberarsene, per alleggerire il suo senso di colpa.Qui, come in altri fenomeni, ci troviamo davanti a una paradossale analogia tra vittima e oppressore, e ci preme essere chiari: i due sono nella stessa trappola, ma è l’oppressore, e solo lui, che l’ha approntata e l’ha fatta scattare, e se soffre, è giusto che ne soffra; ed è iniquo che ne soffra la vittima, come invece ne soffre, anche a distanza di decenni. Ancora una volta si deve constatare, con lutto, che l’offesa è insanabile: si protrae nel tempo, e le Erinni, a cui bisogna pur credere, non travagliano solo il tormentatore (se pure lo travagliano, aiutate o no dalla punizione umana) ma perpetuano l’opera di questo negando la pace al tormentato.
Ci sono molti sentieri che percorrerai in questa vita, ricorda che essi ti porteranno sempre allo stesso posto!