Ai Yazawa – Stati d’Animo
Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita. Che però non era una semplice uscita, era un grosso buco bianco. E io ne ero terrorizzata.
Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita. Che però non era una semplice uscita, era un grosso buco bianco. E io ne ero terrorizzata.
Talvolta dietro una calma apparente, si nasconde un’agitazione latente.
Non dimentico mai chi ha tradito la mia fiducia!
Anche i forti si fermano per un po, stanchi di essere forti, stanchi di tenere sempre la testa in alto. Almeno per un attimo hanno bisogno di abbassare la guardia, sentire una mano sulla spalla, una mano di conforto e una parola. Anche i forti sanno piangere, hanno imparato mentre erano forti, in silenzio, con il sorriso sulle labbra e con il cuore a pezzi. Anche i forti hanno bisogno di chiudere gli occhi per un po e sognare, non una battaglia con la vita ma sognare quell’attimo di normalità, sorridere con il cuore e sentirsi protetti da qualcuno, o da qualcosa.
Alla gente piace fare foto. A me non dispiace. Sento che coglie solo il processo del morire, che lo tiene sospeso un momento, e sì, può essere divertente.
Non si può seguitare a farsi mancare una persona. A volte è necessario fermarsi, riavvolgere il nastro e domandarsi quanto valga la pena perdere la dignità per qualcuno che non muove un passo verso di noi.
L’emozione è una rete a maglie larghe, lo spazio libero che cattura il cuore ma gli permette di… fuggire.