Ai Yazawa – Stati d’Animo
Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita. Che però non era una semplice uscita, era un grosso buco bianco. E io ne ero terrorizzata.
Fino a quel giorno ero vissuta correndo come un’ossessa dentro un tunnel buio, cercando di raggiungere l’uscita. Che però non era una semplice uscita, era un grosso buco bianco. E io ne ero terrorizzata.
Non sono al mondo per competere con nessuno. Chi vuole competere con me perde il suo tempo. Amo competere soltanto con me stessa. Oltrepassare i miei limiti, vincere le mie paure, lottare contro i miei difetti, superare le difficoltà.
Non sarò mai parte di un “gregge”, sarò sempre io, contro il resto del mondo.
L’importanza è quella che ho, non quella che do.
La cosa brutta in tutto questo è osservare la gente che beve il caffè e aspetta. Vorrei che la fortuna li baciasse tutti. Ne hanno bisogno. Ne hanno bisogno molto più di me.
Odio “il forse”, quello che ti lascia in bilico sospeso al nulla.
Se gli esseri umani ci deludano, ci fanno soffrire, noi lasciamo scorrere la nostra sorgente, ossia non smettiamo mai di amare. Ci viene però da dire: ne ho abbastanza di essere sempre malmenata ingannata, lesa.Ma meglio essere ingannati e lesi piuttosto che impedire alla nostra sorgente interiore di scorrere. Possiamo sempre porre riparo alle delusioni, alle perdite ma se la sorgente dell’amore non scorre più, siamo perduti: nel nostro interiore, diventiamo una palude. Meglio sapere come orientare l’acqua di quella sorgente, e come meglio canalizzarla, affinché non vada a scorrere in, in un giardino qualunque, o un posto qualunque. Per favorire la crescita di ortiche o erbacce. Non bisogna lasciar inaridire la sorgente, ma meglio proteggerla, affinché scorra pura per alimentare unicamente il mondo, e Dio se ne incaricherà.