Alan Dean Foster – Libri
Il secondo sembrava indifferente. “Se vuoi. A me va bene. Se mi sentirò generoso, vi darò anche dei diamanti””Che diamanti?””Quelli che troverò laggiù, dentro vecchie ceste aliene ricolme”. Indicò la cavità oscura.
Il secondo sembrava indifferente. “Se vuoi. A me va bene. Se mi sentirò generoso, vi darò anche dei diamanti””Che diamanti?””Quelli che troverò laggiù, dentro vecchie ceste aliene ricolme”. Indicò la cavità oscura.
Gregorio Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo.
L’unica cosa che possiamo chiedere a priori a un romanzo, senza esporci a un’accusa di arbitrarietà, è di essere interessante.
“Qualcuno deve…” “Tu. Sei tu che devi comandare.” “No.” “Si, invece. Non sarà per molto tempo. Solo fino a quando la guarnigione non avrà fatto ritorno. Donal Noye ti ha scelto e, prima di lui, ti aveva scelto Qhorin il Monco. Il lord comandante Mormont ti aveva nominato suo attendente. Tu sei un figlio di Grande Inverno, un nipot di Benjien Stark. Spetta a te e a nessun altro. A te la Barriera, Jon Snow”
Ero uno, anche meno di uno. Però amavo.
Chissà perché l’autorità non vede di buon occhio i libri contro la stupidità.
Soltanto le emozioni estreme sono all’origine della creatività spontanea. Che soltanto molti anni dopo sarà scrittura.