Albert Camus – Felicità
Il segno della giovinezza è forse una magnifica vocazione per le facili felicità.
Il segno della giovinezza è forse una magnifica vocazione per le facili felicità.
Tornerò fingendo perché ho scelto la mia felicità in cambio della tua, solo che non te lo dirò mai.
Sono felice: ieri ho perso sassi, oggi ho trovato fiori dal profumo intensamente piacevole.
Ciao, ed ogni volta che vedi lacrime che scendono dal cielo di ogni cuore, pensa: pensaci. C’è un fiore che come te vive, che ha bisogno di quelle stesse lacrime: siano acqua, siano solo amore perso, ne avrà sempre bisogno. Perché ogni cosa, ogni singola cosa viene dal cuore: odio, amore, invidia ed ammirazione, tutto quello che proviene dal cofanetto che racchiude tutti i tuoi tesori: ed ogni volta guardando il cielo, pensa a questo vivere, a questo soffrire come alla cosa più bella fra i segreti della vita, perché in ogni lacrima sta una felicità nascosta che basta cercare, sognare, volere. Ed ogni volta che guardi il cielo piangere pensa che non può piovere per sempre: il sole non è altro che una luce che tu fai nascere.
Strappa all’uomo medio le illusioni con cui vive e con lo stesso colpo gli strappi anche la felicità.
Basta poco per essere felici, ma quel poco deve essere importante.
L’uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione “sine qua non” di piccole e intermittenti felicità.