Alberto Bevilacqua – Poesia
Gli editori credono ciecamente, con apriorismo razzistico, che la poesia sia tabù per la libreria. E lo credono anche i librai.
Gli editori credono ciecamente, con apriorismo razzistico, che la poesia sia tabù per la libreria. E lo credono anche i librai.
Tu le parole non le incastri…con te divengono astri…che con leggerezza si trasformano in brezza,scendono sui cuori e si accendono di mille colori.
Questa notte non ho voglia di poesia, ma del morso di un serpente che mi desti dal torpore di questa canzone finita.
Il vero poeta ha il cuore come padre e l’anima come madre, le sue poesie dunque fanno dell’eternità la propria culla e in essa si identificano come perenni e immortali.
La poesia si nutre dell’anima del poeta. Se lui non ne possiede una, essa muore di fame e sete.
Sento la tua labile presenza allontanarsi, avevo scommesso di portarti nel mio cuore ma prima che si fosse aperta la porta, tu sei scappata, lasciandomi da solo; ho voglia di riviverti per assaporare quel mio primo bacio con te, ma questa vita non mi offre la possibilità di tornare indietro, peccato… spero di incontrarti di nuovo in un’altra vita.
Quando non comprendono ciò che scrivo, ho certezza di quel che provo.