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  • Anna De Santis – Società

    Non discuto che il libro di Saviano, sia una denuncia, una veritiera descrizione, ma non preferisco leggere di queste cose, per noi tutti è un ulteriore vergogna, non essere riusciti a debellare questa piaga che non avrà mai fine. Bisogna dire che purtroppo sempre più cresce la schiera dei disoccupati, e se non si risolve in maniera definitiva questo impellente prolema, non ci sarà mai fine alla camorra, alla mafia, che assolda proprio persone che più non riescono a trovare lavoro, alcune volte costrette, e non hanno scelta, hanno anche loro la famiglia i figli da mandare avanti, non lo dimentichiamo, e allora piuttosto che gridare al lupo al lupo, dobbiamo cercare di risolvere questo primario ed unico, prolema in maniera definitiva, a nessuno piace vivere pericolosamente, basta scrivere di queste cose, è una dolorosa piaga, che forse non ha tutti conviene curare, parlo degli infiltrati anche nella politica, che in questo torbido, ci quadagnano, e allora visto che queste cose le sappiamo tutti, perché stiamo zitti ed aspettiamo che un certo Saviano ce le faccia leggere.

  • Alarico Francesco Abbamondi – Società

    Viviamo una vita difficile ma non cerchiamo di capire i punti cardine del nostro mondo.Ci sforziamo a studiare il mondo delle persone che ci sono vicine come se fosse più bello, come se ci fosse più chiarezza nelle cose non nostre trascurando sempre di più il nostro mondo.Il problema è reciproco, ogni persona studia l’altra e pochi studiano se stessi ma noi per vivere abbiamo bisogno di noi stessi perché vivere secondo i criteri degli altri fa solo male e fa sentire inutili, crea disagi e incomprensioni.Sicuramente esplorare noi stessi fa paura ma alle volte siamo concentrati a capire cose difficili che servono poco per la vita quotidiana invece trascuriamo le cose semplici che servono a vivere ogni istante della vita e proprio questo trascurare ci fa vivere male.C’è chi la chiama corazza, c’è chi parla di rispetto per se stessi.Il problema è che noi spesso calpestiamo e ignoriamo pur di avvicinarci a noi ma non è questa la strada che ci porta a conoscere noi stessi. Non è incattivendosi con altri che ci si stima un giorno ognuno di noi capirà come entrare nel proprio mondo.