Alessandro Ammendola – Anima
Anche se il tempo è passato, mentirei se non ricordassi l’ora, il giorno, il mese, o quella prima volta che ho dato l’anima a qualcuno; sembra che da allora in primavera piova sempre di più.
Anche se il tempo è passato, mentirei se non ricordassi l’ora, il giorno, il mese, o quella prima volta che ho dato l’anima a qualcuno; sembra che da allora in primavera piova sempre di più.
Si dice che l’anima resta e la carne muore. E lo si dice sottolineando l’importanza…
Giovanni grida solo per la via: “Fermatevi, parliamo di poesia!?”,ma tutti vanno avanti contano i contanti, minaccian di chiamarla polizia. Soldi pesanti, d’oro colato, questo paese s’è indebitatosoldi di piombo, soldi d’argento, sono rimasti sul pavimentoe la poesia, cosa leggera persa nel vento s’è fatta preghierasi spreca la luce, si passa la cera, sopra il silenziodi questa galera.
Passeggio sulla neve fresca e mi accorgo che nel suo manto non lascio tracce sarà un sogno ma percepisco il freddo.
Lo sguardo è la vera porta d’accesso, quell’uscio umido che riflette pozzi profondi eterni e confusi, è li che trovi l’anima nella sconnessa via, verso l’infinito ignoto.
Con un’anima ci puoi giocare sfiorando altre anime in volo.
Il volo dell’Anima è senza fine e confine. Raggiunge vette maestose e sprofondi infiniti. La sua forza è saper risorgere ogni volta!