Alessandro Ammendola – Anima
Anche se il tempo è passato, mentirei se non ricordassi l’ora, il giorno, il mese, o quella prima volta che ho dato l’anima a qualcuno; sembra che da allora in primavera piova sempre di più.
Anche se il tempo è passato, mentirei se non ricordassi l’ora, il giorno, il mese, o quella prima volta che ho dato l’anima a qualcuno; sembra che da allora in primavera piova sempre di più.
Accarezzo ricordi, lunghe lettere di vorrei e sogni. Ora rivedo l’illusione dipinta su una vecchia…
Bisogna andare oltre il cuore per giungere all’anima.
Lei è lì sulla riva del mare, quando il sole è sceso giù, perché della sabbia rovente ormai non ne può più. E lì ci sta bene, non deve dare spiegazioni a nessuno, tutte quelle parole che sembrano ovvie ma solo a se stessi, ché gli altri le sentono solo, mica le ascoltano. Lì ci sta bene, che la notte non sembra mai tanto lunga, il rimbombo del mondo ti arriva tenue ed ovattato. Lì sei presente ai ricordi, sembra che con una mano puoi tirare giù dal cielo le assenze, “presenti” nel tuo cuore, che non si possono guardare ma solo sentire. E si sta bene, sulla riva del mare.
Le lacrime sono la sorgente dell’anima, senza di loro potrebbe inaridire.
Io so che ti amo, perché quando le cose si iniziano a mettersi male, l’unica cosa che desidero è correre tra le tue braccia.
La libertà è quando l’anima può fare a meno di tutto, anche di un corpo.