Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
È inutile conoscere le note del mio dolore, se poi non sai ascoltare l’intensità dei miei tormenti.
È inutile conoscere le note del mio dolore, se poi non sai ascoltare l’intensità dei miei tormenti.
Solo i ciechi possono vedere l’evidenza.
“Fidati di me” disse… e io mi fidai. Oh, sono speciale quando si tratta di fidarsi della gente sbagliata.
La notte è necessaria, perché nella solitudine puoi riflettere con un certo distacco sugli eventi. A volte devi aspettare il buio per vedere più chiaro.
C’è una contemplazione assorta e c’è quella orante.
La mancanza non è altro che la presenza dell’assenza.
“Si è fatto tardi.” – mi disse ritraendosi da un mio abbraccio. Uno sgambetto all’anima quel sorriso che aveva perso tutto. Baciò le mie guance prima di voltarsi. “Si è fatto tardi.” – ripetè. Mi lasciò lì a pensare al fatto che non sarebbe più tornato. “È presto per andare via.” – non feci in tempo a dirglielo. E quando si allontanò fino a scomparire tra le stradine della città mi sentii, come non mai, sola a prendermi cura di me stessa come nessuno avrebbe mai potuto fare.