Alessandro Bon – Frasi d’Amore
Non potrai mai innamorarti se cerchi chi riempia i vuoti del tuo passato.Ma solo se incontrerai chi riempirà ii tuo futuro.
Non potrai mai innamorarti se cerchi chi riempia i vuoti del tuo passato.Ma solo se incontrerai chi riempirà ii tuo futuro.
Ho deciso di fare una raccolta di frasi, che alla fine della mia vita intitolerò “l’immaginazione”. Come tutti i miei maestri esordivano grazie all’aiuto di muse o di divinità, anche io intraprendo questo viaggio invocando te, amore. Ti domandi perché? Anzi, ti domandi quale argomento di te possa sembrare affine alla mia tematica. Semplice, tu riempi il mio intelletto di immaginazione. Con te, e grazie a te, io riesco a vivere un mondo di cui solo noi possiamo sentirne l’esistenza. Perciò invoco te in quanto possa tu illuminare la mia mente e aiutare le mie sensazioni a penetrare all’interno di questi esseri che si definiscono “umani”.
E forse è meglio così, che è finita per sempre. Perché ti ho solamente illusa. Perché per quanto io possa amarti non sarà mai, e poi mai, abbastanza. Lo sai anche tu, meriti di meglio. Abbiamo giocato sin troppo; eppure era bello fare l’Amore con te.
Ho tirato un segnosopra l’erroreche ha cambiatoil racconto della mia vitamalui è ancora lìa ricordarmi…
Triste è la sera, tenue il risveglio della luna lontana a est. I miei pensieri porta a raccolta guardando mille occhi luminosi ed occhieggianti, le stelle della Dea Nut.Sempre lontano, perduto il mio sguardo circondato da mille silenzi ed i suoni della notte rammentano giorni lontani, perduti.Seguendo il percorso già tracciato tante e tante volte, i ricordi riaffiorano tenendomi per mano, la strada risulta più tortuosa, ed il mio piede incespicando nella dura pietra lavica, fa ondeggiare il mio corpo.Appoggiandomi al bastone ritrovo il senso, perché la guida sia più sicura.Traendo il respiro guardo Te, stella lontana, che segui passo passo e segni la mia Via. La una duna, la una pietra, lacerata, segnata dal vento incessante e dal calore del sole, la una pianta di datteri ed un pozzo ove attingere ed estinguere la mia sete inestinguibile, Dove sei?Ti ho inseguita per mille giorni, infiniti minuti, migliaia e migliaia di ore, sempre alla ricerca di Te, ed i miei piedi stanchi dei calzari, non trovano ancora ove riposare.Il mio mantello polveroso di viandante e consunto dal sole caldo e inesorabile sulla mia schiena non è riuscito a piegare la mia mente, né la stanchezza le mie ginocchia che continuano a portare avanti le mie gambe. Ma Tu hai dato la forza al mio corpo che poco sa nutrirsi se non di bacche e frutti della terra. Tanto tempo è passato. Tanto il tempo, scandiva il mio andare alla ricerca di te. Ancora le aride pietre del deserto, la sabbia, segnano la mia Via che porta a te.Ora più desti i sensi ed i ricordi ritrovati, vengo a bussare alla Tua porta. La nella valle, ove scorre il ruscello di limpida acqua, lo stagno ove gracidano le rane e gli ibis posano le lunghe zampe, mentre la stele granitica allunga la sua ombra, tu sei.
La passione deve essere intensa come l’eruzione di un vulcano, ma nello stesso tempo dolce…
E all’improvviso piomba nella tua vita quella persona che sa spogliarti di quella opprimente corazza, tu lo lasci fare e senza esitazione gli concedi di accarezzare la tua anima nuda.