Alessandro Canella – Società
Tempi maturi per gente acerba producono risposte marce.
Tempi maturi per gente acerba producono risposte marce.
Quando parlo del non capire. Il non capire non è una prerogativa degli scemi, non è il privilegio degli idioti il non capire.È l’abbandono. Essere nell’abbandono non significa essere deficienti, significa non essere, smarrire. Non essere più in casa.Maledette le case, le famiglie, le mogli, i padri, i figli, lo stato, l’anima, Tutto quanto. Vogliamo farla finita con questa fine!?Facciamola finita con questa fine, perché la fine e il principio son la medesima cosa. Siamo sempre nell’origine, siamo sempre nel senso di colpa… siamo sempre nella parola, non ne usciremmo mai più. Questa non è prosa,non è nemmeno grazie a Dio quella merda detta poesia. Bisogna fare di se dei capolavori. Io ho trovato da molti anni da molti millenni dentro di me il deserto.E quindi sono in un deserto che parla a un altro deserto e non più, al deserto dell’altro.
Siamo passati da a non aver nulla, ad aver troppo, siamo passati a lamentarci perché non avevamo niente e basta, ad aver ancora poco siamo passati da un bacio di nascosto, al sesso al primo incontro, siamo passati da fumar una sigaretta di nascosto e aver il batticuore a fumar lo spinello e andar orgogliosi in centro. Siamo passati a dividerci la “fame”, a rubarci fra noi. Siamo passati da cristiani a primitivi uomini e non viceversa.
Voi abili a tenere sempre un piede qua e uno la, avrete un avvenire certo in questo mondo qua, però la dignità… dove l’avete persa!
Il napoletano ha un valore che nessuno può né comprare e né rubare: il cuore.
Il genio può capire senza pensare, lo stolto può pensare senza capire. Un leader spesso fa a meno di entrambe le cose.
Perché l’orizzonte è lì, quando ci arriverai ti accorgerai che là in fondo c’è un altro orizzonte.