Alessandro Di Pinto – Filosofia
Si incomincia a scrivere, quando ti accorgi che è meglio far leggere al quaderno che ricorda, che far sentire al vento che non ascolta.
Si incomincia a scrivere, quando ti accorgi che è meglio far leggere al quaderno che ricorda, che far sentire al vento che non ascolta.
La forza sta nel non piegarsi conservando la propria identità. Lo spazio come luogo non materiale e realtà invisibile, non si piega mai sotto alcuna massa, oppure materia ed energia vi sarebbero assorbite, “sparirebbero”. La materia è immersa nello spazio senza alterarlo: la concretezza non tocca un tratto astratto, com’è il concetto di spazio. Sarebbe “fuori luogo”.
E i filosofi e e teologi e tutti gli altri che scrutano le cose sopra natura o che non si veggono, dicono mille pazzie: perchè in effetto gli uomini sono al buio delle cose, e questa indagazione ha servito a serve più a essercitare gli ingegni che a trovare la verità.
La realtà imprigiona, la fantasia libera.
È assurdo, ma più si cerca di cambiare le cose e più si finisce per cambiare se stessi, ci si abitua al marcio che la vita ci mostra, come un cerchio senza inizio e fine, ad ogni ciclo ci lascia con un mezzo sorriso sulle labbra che non fa che confermare che avevamo ragione nella sola occasione in cui speravamo di avere torto.
La felicità è un traguardo temporaneo della persona perché prima o poi la tristezza tornerà sul viso e tutto si ripeterà da capo.
Nessun raggio di sole va perduto, ma il germoglio che esso risveglia ha bisogno di tempo per spuntare.Non sempre è concesso al seminatore di partecipare al raccolto. Ogni opera che abbia valore è frutto di fede.