Alessandro Rossini – Frasi sulla Natura
Non mi fa paura nessun elemento della natura, ma quello che di umano c’è intorno.
Non mi fa paura nessun elemento della natura, ma quello che di umano c’è intorno.
Non sono ancora stanco della vita selvaggia, anzi apprezzo sempre più la sua bellezza e l’esistenza errante che conduco. Preferisco la sella al tram e il cielo stellato al soffitto, preferisco il sentiero oscuro e difficoltoso verso l’ignoto alla strada asfaltata, e la pace profonda del selvaggio allo scontento generato dalle città…È vero… mi manca compagnia intelligente, ma sono così poche le persone con le quali posso condividere ciò che per me è tanto importante che ho imparato a contenermi. La bellezza intorno a me è sufficiente.
La natura ha in sé una bellezza che ogni uomo può ammirare ed ogni donna essere.
Dalla cavalletta alla paura… alla meraviglia!Un urlo! Il mio!Camminavoe tu cavalletta mi sei saltata addosso…la paura mi hai lasciato ecosì mi hai dato modo di osservarmi attorno…è forse così che ho potuto scorgere quel tutto attorno a me?Quei colori… quei profumi.Che meraviglia quella paura!
Cosa c’è oltre il ponte? C’è chi dice il paradiso, ma io credo ci sia l’inferno. Uno spirito usato, anzi consumato, per costruirsi prole ed esteriorità, è un’illusione. Peggio, forse, il padre ed il maestro che illudono i loro figli, che costruiscono qualcosa con il rapimento e la mensa. Il punto d’arrivo è lo stesso punto di partenza, raso al suolo dalla troppa energia (acqua-fuoco) che lo spirito immette nella realtà. La fonte può diventare termine ultimo di tutte le cose. L’universo è come un albero, che si dirama da un “punto” o “luogo”. Come per tutti gli alberi, troppa acqua lo debilita, se all’apparenza è robusto e bello, all’interno comincia a deteriorarsi, e il suolo dove poggia a cedere, a sfaldarsi. Se “laggiù” c’è una piantagione di alberi, ci sarà la reazione a catena più tremenda che nemmeno un immortale potrà mai immaginare.
Il mare è un’infinita distesa di pensieri.
È primavera ogni volta che ti senti sbocciare a nuova vita, anche se le tue rose sono ancora bagnate dalla rugiada delle tue lacrime.