Alessia Porta – Stati d’Animo
Traghettava le emozioni, da una sponda all’altra della propria vita.
Traghettava le emozioni, da una sponda all’altra della propria vita.
Resto in bilico tra pensieri e sentimenti e non vivo ma osservo la sofferenza di chi sopporta i soprusi di un mondo tanto perverso.
La mia vita è stata un casino dall’inizio, e penso lo sarà fino alla fine, e niente e nessuno, potrà mai cambiare il mio modo di essere, di pormi, di pensare, di agire e soprattutto di vivere. Chi mi vuole davvero, deve accettarmi per quello che sono, non per quello che secondo molti sarei dovuto o potuto essere.
Non puoi non pensare, ma puoi dirigere il tuo pensiero.
Bisogna ascoltarsi, ogni tanto, bisogna mettersi in standby, sedersi dentro di sé e ascoltarsi. Si rischia di perdersi altrimenti. Si rischia la rottura, si rischia di impazzire.
Ci frega l’approdo. Ci frega considerare “le cose” immutabili come se incorressimo nel rischio di mostrarci fragili, incoerenti, qualora volessimo virare ad ogni giro di boa. L’immagine del rischio è una pietra che cade a picco sul mare, imprevisto ed improvviso e lo scorrere della mutevolezza l’essenza mentale che aleggia sopra. Non mi piace il fisso. Non mi piace il “sempre uguale a se stesso” perché c’è chi se lo aspetta. La mia testa e le mie emozioni corrono troppo veloci perché possano essere aspettate e non c’è un essere talmente sprezzante da farsi venire l’affanno per starci dietro.
Che bello affacciarsi alla finestra e sentire la vicina urlare. Mi fa sentire viva.