Alessia Porta – Stati d’Animo
Traghettava le emozioni, da una sponda all’altra della propria vita.
Traghettava le emozioni, da una sponda all’altra della propria vita.
Sono fiera di me, quando mi emoziono per cose semplici che sembrano banali ma non lo sono. Quando capisco che ho sbagliato e riconosco il mio errore. Quando guardo il cielo e ammiro la sua immensità, quando mi commuovo davanti a qualsiasi essere vivente che dimostra sofferenza, quando ho il coraggio di aiutare qualcuno a rialzarsi, sorridendogli, quando sogno ad occhi aperti, sono fiera della mia fragilità.
Perché sono cosi maledettamente complicata? Vorrei che restasse e gli urlo di andare via, lo amo e riesco a malapena a dirgli che gli voglio bene, vorrei abbracciarlo forte e non lo lascio nemmeno avvicinare. Vorrei non essere cosi, ma ho troppa paura per lasciarmi andare.
Ci sono periodi in cui non sai quello che vuoi e sono proprio quelli i periodi in cui è giusto fermarsi un attimo e ritrovarsi. Spesso sopportiamo, rimaniamo delusi, ci facciamo forza e poi ad un certo punto ci sentiamo come se avessimo smarrito la strada giusta. Ecco; non temete, non abbiate paura di sedervi un attimo a pensare. Non evitate di restare in silenzio e di ascoltarvi e guardarvi dentro. Non aspettate il crollo, non rinviate e non scappate. Prendetene atto e abbiate la forza di ritrovarvi. Spesso è dura e difficile, ma una volta fatto è come rinascere.
La solitudine uccide la voglia di vivere…
A volte non è facile capire cosa ti passa per la testa,i pensieri corrono così veloci da inciampare su se stessi.A volte riescono a rialzarsi, altre volte rimangono stesi a terra per paura di cadere un’altra volta.
Ritaglio il tempo con un piccolo specchio triangolare. “Ponilo sopra gli esseri senz’anima, figlia mia”. Ritaglio lo spazio con un piccolo specchio rettangolare. “Ruota lo specchio intorno a te, ma non riflettere te stessa”. Sto creando sequenze, ma sembrano incubi, camuffati da sogno, s’intende. Maestro, perché ci è consentito vedere il nostro volto? V’è forse dolore più grande di vedere un falso riflesso di noi stessi? Un riflesso che neppure appartiene all’altro, nemmeno a me stessa. Scusa, il vetro si è spezzato. Sono una, nessuna e centomila ora.