Alessio Scollo – Filosofia
Il mare supera gli scogli ma si ferma comunque quando giunge alla riva.
Il mare supera gli scogli ma si ferma comunque quando giunge alla riva.
Le incertezze sono il carburante dei saggi.
Pare che chi è dedito al bene non riceva alcuna riconoscenza ma come tutte le cose, a tempo scaduto e quando tutto pare dimenticato, spunta inaspettata. È come il chicco di frumento che caduto in terra e dimenticato marcisce per poi rinascere generandone molti altri.
Chi crede non pensa; chi pensa non crede.
Ogni nobile sentimento è degno di essere ascoltato.
La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.
L’eterno conflitto tra essere e apparire, quell’immenso vuoto che cela se stessi. Così nel carnevale della vita i sensi si perdono in mille falsità e altrettanti modi di essere che non sono nostri ma delle mille sfumature di noi stessi.
Le incertezze sono il carburante dei saggi.
Pare che chi è dedito al bene non riceva alcuna riconoscenza ma come tutte le cose, a tempo scaduto e quando tutto pare dimenticato, spunta inaspettata. È come il chicco di frumento che caduto in terra e dimenticato marcisce per poi rinascere generandone molti altri.
Chi crede non pensa; chi pensa non crede.
Ogni nobile sentimento è degno di essere ascoltato.
La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.
L’eterno conflitto tra essere e apparire, quell’immenso vuoto che cela se stessi. Così nel carnevale della vita i sensi si perdono in mille falsità e altrettanti modi di essere che non sono nostri ma delle mille sfumature di noi stessi.
Le incertezze sono il carburante dei saggi.
Pare che chi è dedito al bene non riceva alcuna riconoscenza ma come tutte le cose, a tempo scaduto e quando tutto pare dimenticato, spunta inaspettata. È come il chicco di frumento che caduto in terra e dimenticato marcisce per poi rinascere generandone molti altri.
Chi crede non pensa; chi pensa non crede.
Ogni nobile sentimento è degno di essere ascoltato.
La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.
L’eterno conflitto tra essere e apparire, quell’immenso vuoto che cela se stessi. Così nel carnevale della vita i sensi si perdono in mille falsità e altrettanti modi di essere che non sono nostri ma delle mille sfumature di noi stessi.