Alex Pramix – Stati d’Animo
Se ripenso al passato ricordo le sofferenze, se analizzo il presente sento la solitudine, se guardo al futuro temo le incognite.
Se ripenso al passato ricordo le sofferenze, se analizzo il presente sento la solitudine, se guardo al futuro temo le incognite.
Nella caduta di un “divino”, c’è sempre qualcosa di sublime.
Non bisognerebbe mai fingere anche a costo di perdere il consenso altrui, perché non c’è niente di più bello che essere e non apparire.
Ci sono momenti in cui la pelle si assottiglia e sento di vibrare ad ogni respiro. L’anima sale in superficie, faccio fatica a contenerla, chiede solo di poter tracimare. Brulico di pensieri, di vita, di emozioni. Ma in questi momenti mi sento troppo fragile per lasciarli andare. Troppo esposta. Troppo indifesa. Troppo di tante cose. Mi sfioro le labbra e chiedo perdono a quelle parole che ho paura di dire, perdono per lasciarle ancora lì, sospese in un limbo che non è morte, ma ancora non è nemmeno vita.
Io penso che se ci manca una persona proviamo a chiamarla, se desideriamo stare con lei proviamo a invitarla, se non ci comprendiamo è sempre meglio spiegarsi, se ci sono delle domande è meglio farle, se qualcosa non ci piace è meglio dirlo, se vogliamo qualcosa lo chiediamo, se amiamo qualcuno dobbiamo farglielo capire. Nessuno sa cosa ci passa per la mente, quindi è meglio esprimere le proprie emozioni anche rischiando di fallire le nostre aspettative, piuttosto che aspettare che i nostri desideri si avverino da soli. Noi abbiamo questa vita: rendiamola più semplice, perché è già abbastanza complicata!
Le cattive esperienze non vanno mai dimenticate, le lasci in un angolo al momento, poi è giusto che sopraggiunga la serenità e le elabori, ne estrapoli una lezione di vita, e la applichi nelle scelte future con maturità. Rinnegare la propria storia è rinnegare la propria vita.
Ogni nostra cognizione principia dai sentimenti.
Nella caduta di un “divino”, c’è sempre qualcosa di sublime.
Non bisognerebbe mai fingere anche a costo di perdere il consenso altrui, perché non c’è niente di più bello che essere e non apparire.
Ci sono momenti in cui la pelle si assottiglia e sento di vibrare ad ogni respiro. L’anima sale in superficie, faccio fatica a contenerla, chiede solo di poter tracimare. Brulico di pensieri, di vita, di emozioni. Ma in questi momenti mi sento troppo fragile per lasciarli andare. Troppo esposta. Troppo indifesa. Troppo di tante cose. Mi sfioro le labbra e chiedo perdono a quelle parole che ho paura di dire, perdono per lasciarle ancora lì, sospese in un limbo che non è morte, ma ancora non è nemmeno vita.
Io penso che se ci manca una persona proviamo a chiamarla, se desideriamo stare con lei proviamo a invitarla, se non ci comprendiamo è sempre meglio spiegarsi, se ci sono delle domande è meglio farle, se qualcosa non ci piace è meglio dirlo, se vogliamo qualcosa lo chiediamo, se amiamo qualcuno dobbiamo farglielo capire. Nessuno sa cosa ci passa per la mente, quindi è meglio esprimere le proprie emozioni anche rischiando di fallire le nostre aspettative, piuttosto che aspettare che i nostri desideri si avverino da soli. Noi abbiamo questa vita: rendiamola più semplice, perché è già abbastanza complicata!
Le cattive esperienze non vanno mai dimenticate, le lasci in un angolo al momento, poi è giusto che sopraggiunga la serenità e le elabori, ne estrapoli una lezione di vita, e la applichi nelle scelte future con maturità. Rinnegare la propria storia è rinnegare la propria vita.
Ogni nostra cognizione principia dai sentimenti.
Nella caduta di un “divino”, c’è sempre qualcosa di sublime.
Non bisognerebbe mai fingere anche a costo di perdere il consenso altrui, perché non c’è niente di più bello che essere e non apparire.
Ci sono momenti in cui la pelle si assottiglia e sento di vibrare ad ogni respiro. L’anima sale in superficie, faccio fatica a contenerla, chiede solo di poter tracimare. Brulico di pensieri, di vita, di emozioni. Ma in questi momenti mi sento troppo fragile per lasciarli andare. Troppo esposta. Troppo indifesa. Troppo di tante cose. Mi sfioro le labbra e chiedo perdono a quelle parole che ho paura di dire, perdono per lasciarle ancora lì, sospese in un limbo che non è morte, ma ancora non è nemmeno vita.
Io penso che se ci manca una persona proviamo a chiamarla, se desideriamo stare con lei proviamo a invitarla, se non ci comprendiamo è sempre meglio spiegarsi, se ci sono delle domande è meglio farle, se qualcosa non ci piace è meglio dirlo, se vogliamo qualcosa lo chiediamo, se amiamo qualcuno dobbiamo farglielo capire. Nessuno sa cosa ci passa per la mente, quindi è meglio esprimere le proprie emozioni anche rischiando di fallire le nostre aspettative, piuttosto che aspettare che i nostri desideri si avverino da soli. Noi abbiamo questa vita: rendiamola più semplice, perché è già abbastanza complicata!
Le cattive esperienze non vanno mai dimenticate, le lasci in un angolo al momento, poi è giusto che sopraggiunga la serenità e le elabori, ne estrapoli una lezione di vita, e la applichi nelle scelte future con maturità. Rinnegare la propria storia è rinnegare la propria vita.
Ogni nostra cognizione principia dai sentimenti.