Alex Pramix – Tristezza
Quello che cammina non sono io, ma ciò che resta di me, un miscuglio di incredulità, apprensione e rabbia.
Quello che cammina non sono io, ma ciò che resta di me, un miscuglio di incredulità, apprensione e rabbia.
Si resta immobili di fronte a un dolore che arriva dritto al petto. Si ascolta, si crolla e si soccombe ad esso. Poi, si asciugano le lacrime, si raccoglie le forze e ci si rialza! Determinati, con coraggio e forza. Con una forza che non credevi di avere, ma che l’istinto di sopravvivenza ti ha aiutato a tirar fuori. Perché niente e nessuno merita la tua “fine”!
Come lasci il catrame occluderti i polmoni, così hai lasciato che le delusioni ti rendessero impermeabile. Però, lo sai, si può sempre smettere di fumare.
Vorrei poter non chiudere mai gli occhi per non avere il costante timore di riaprirli e non trovarvi più qui al mio fianco.
Il lento deterioramento non desta sospetto perché si dilegua alla nostra coscienza, ma ci conduce verso un destino di sofferenza.
È difficile prevedere quando cesserà la pioggia.
L’anima delusa che sceglie nonostante tutto ancora l’amore, anche dopo essere stata ferita è quella che fa dell’amore la sua più sublime follia.