Alex Pramix – Tristezza
Quello che cammina non sono io, ma ciò che resta di me, un miscuglio di incredulità, apprensione e rabbia.
Quello che cammina non sono io, ma ciò che resta di me, un miscuglio di incredulità, apprensione e rabbia.
Certe cose ti lasciano il vuoto dentro, incolmabile troppo profondo e infinito, nel cuore c’è solo silenzio, allora ti senti soffocare, vorresti urlare e ti accorgi che sei sola con te stessa. Ti senti immobile, impotente e riesci solo a piangere, perdi lucidità e ti coglie la confusione, pensi che ogni bacio e ogni carezza era solo una bugia e ti accorgi che ti ha rubato il cuore, non riesci ad odiare perché l’amore è troppo forte, allora cominci a cadere nell’oblio e senti che la tua ferita non smetterà mai di sanguinare.
Chi ti spezza il cuore una volta, non è detto che sia l’ultima volta.
Quante volte vorrei rileggere il passato e strappare le pagine del dolore.
Giacché oscure scorie erano su quelle ali e, al loro agitarsi, una maligna essenza ne pioveva – Fatale fu per un’anima che ben l’ha conosciuta.
Spesso a spingerci ad indagare sul senso della vita e a formulare riflessioni non è l’intelligenza ma la tristezza.
Una lacrima che scende dal viso è un dolore nascosto.È come un terremoto dell’anima, un battito del Cuore che nessuno ascolta…Una lacrima è un dono, chi riceve una lacrima sa che i sentimenti sono vivi, reali…Una lacrima è una parte di Noi che l’animo umano non conosce, e non conoscerà mai.