Alexandre Cuissardes – Stati d’Animo
Ho sempre sentito di avere il diritto di farlo, al momento opportuno ho trasformato il diritto di farlo in dovere di farlo.
Ho sempre sentito di avere il diritto di farlo, al momento opportuno ho trasformato il diritto di farlo in dovere di farlo.
Come in un dipinto, l’alternarsi di luce ed ombra crea effetti di intensa bellezza, allo stesso modo l’avvicendarsi di tristezza e gioia renderà l’esistenza di maggior valore.
All’impossibile prediligo di gran lunga l’imponderabile. Il primo lo culli ingenuamente, il secondo ti strattona violentemente. Puoi immaginare persino quel che non è e mai sarà, ma dinanzi al brivido dell’inatteso sei vulnerabile, stordito, privo dell’egida della ragione, libero dalla placenta della consuetudine, barcollante nell’ignoto. Insolitamente vivo.
Vorrei scrivere ma l’emozione troppo forte trapasserebbe il foglio.Sì… un po’ come una lama, che trafigge un corpo già morto. O una delusione che passa in cuore ora mai rotto. Eh… Come il vento, che sfiora l’anima… e si ritrae.
Restiamo giovani fino a che c’è qualcuno, a ricordarci di esserlo stati.
Pensavo ai miei limiti, pensavo a tutto ciò che sta attorno alla parola limiti.Pensavo a tutto quello che sarei in grado di fare, a tutto quello che posso fare, a tutto quello che sono costretto a rinunciare, a tutto quello che mi blocca.Pensavo a cosa sarei se non mi trovassi in questi panni, a volte larghi e a volte stretti; questi panni che mi hanno reso quello che sono ora, che mi tengono vivo e sicuro delle mie scelte.Pensavo a tutto quello che mi rende felice, dai miei panni ai miei limiti.Pensavo al fatto che forse i miei limiti sono la mia sicurezza e che senza la mia sicurezza non potrei essere felice.Pensavo che forse il mio limite è essere libero, ma se fossi davvero libero, sarebbe giusto parlare di limiti?
Non credo che ci sia differenza tra cuore e anima, l’anima è il pensiero che precede l’azione del cuore.