Alexandre Cuissardes – Stati d’Animo
Io sono impotente, di fronte alle troppe parole, di fronte alla troppa rabbia, io sono impotente davanti a chi dice di sapere di più, io sono perdente.
Io sono impotente, di fronte alle troppe parole, di fronte alla troppa rabbia, io sono impotente davanti a chi dice di sapere di più, io sono perdente.
Vorrei anche io una stanza tutto per me, non chiedo un appartamento sarebbe troppo. Vorrei semplicemente una stanza delle mure che trattengono i miei pensieri, delle finestre che invitano un po di luce poca quella giusta per osservare leggere e poter veder le lettere per scrivere, una sedia per sonnecchiare ogni tanto devo pur far una pausa dal sognare, uno spazio dove nessuno mi può le grida ascoltare nessuno può origliare, una camera dove solo io decido chi può entrare. Sarà la mia camera oscura terrò lì tutte le mie produzioni le più segrete preziose e avvolte scandalose. Vorrei lì il mio mondo intrappolato dove nessuno si può permettere di giudicare.
Ho l’impressione che la cultura sia diventata come la costituzione e la legge, ognuno la interpreta a modo suo e secondo l’opportunità. Questo fa si che ci siano molte persone che da “scemi del villaggio” siano diventate “scemi in politica”, e purtroppo sono in molti ad ascoltarli.
Io sono niente e nient’altro posso essere, ma son tanto bene e di quello voglio esistere.
La felicità è così confusa, eppure l’infelicità è così chiara.
A volte credere a qualcuno che parla in un certo modo ci affascina ma, se siamo un po’ ingenui, ci crediamo. A volte, invece, incontriamo nella nostra vita persone opportuniste, che godono della nostra bontà. E con il passare del tempo, quando capisci di esserti fidata di persone sbagliate, ti accorgi di come sarebbe stato meglio non averle mai conosciute.
Il perdono non è una scelta facile. Soltanto i più forti riescono a perdonare, che non significa dimenticare ma voltare pagina per vivere meglio con se stessi.