Alexandre Cuissardes – Vita
Siamo vecchi di anni e stanchi di secoli. La testa a ieri, il cuore a sempre. Il resto a mai.
Siamo vecchi di anni e stanchi di secoli. La testa a ieri, il cuore a sempre. Il resto a mai.
Nessuna cosa vivente deve essere uccisa, non il più piccolo animale o insetto, perché ogni vita è sacra.
Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.
I giorni passano e le sensazioni si perdono su ali di carta disegnate dall’intrepido comandante, un soffio di alito divino riporta odori ormai scordati nell’immensa penombra di un pensiero, si cerca di sopravvivere ancorati ai ricordi che ancora resistono al tempo inesorabile.
Ho imaparato che non tutti sono come cercano di apparire. Ho imparato a contare solo su me stessa. Ho imparato che ciò che non mi uccide mi fortifica. Ho imparato che piangersi addosso non serve a risolvere i problemi. Ho imparato che ogni volta che cadi devi guardarti allo specchio e dire: “ok c’è la farò anche questa volta!”
La grandezza è un’esperienza transitoria. Ed è inconsistente, legata com’è all’immaginazione umana che crea i miti. La persona che sperimenta la grandezza deve percepire il mito che la circonda. Deve pensare a quanto è proiettato su di lei, e mostrarsi fortemente incline all’ironia. Questo le impedirà di credere anch’essa a quello che pretende di essere. L’ironia le consentirà di agire indipendentemente da se stessa. Se invece non possiede questa qualità, anche una grandezza occasionale può distruggerla.
Sono tanti piccolissimi attimi messi tutti assieme a formare i momenti e le cose più importanti e solide della vita.