Alexandre Cuissardes – Vita
Chi nasce per bene muore spesso per male.
Chi nasce per bene muore spesso per male.
Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio…
Spesso crediamo di essere persone felici solo perché esistiamo, spaziando liberamente nelle nostre gabbie dorate. Poi succede di accorgersi di essere ancora in grado di vivere, senza rendersi conto, però, di essersi persi nel labirinto di un sogno. Dunque, è preferibile morire, rimanendo ad un passo, ad un passo da quella follia, che ci avrebbe riconsegnati alla voglia di vivere.
E mi sono convinta che i vuoti spazi echeggianti del cuore siano parte integrante della condizione umana non meno del nostro desiderio di colmarli.
I rapporti sono umani non virtuali.
Non si può vivere con questa peste, né senza.
Un giorno tutto avrà il senso che cerchi, ma quando arriverà quel momento, tu non ne avrai più bisogno. Vivi.
Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio…
Spesso crediamo di essere persone felici solo perché esistiamo, spaziando liberamente nelle nostre gabbie dorate. Poi succede di accorgersi di essere ancora in grado di vivere, senza rendersi conto, però, di essersi persi nel labirinto di un sogno. Dunque, è preferibile morire, rimanendo ad un passo, ad un passo da quella follia, che ci avrebbe riconsegnati alla voglia di vivere.
E mi sono convinta che i vuoti spazi echeggianti del cuore siano parte integrante della condizione umana non meno del nostro desiderio di colmarli.
I rapporti sono umani non virtuali.
Non si può vivere con questa peste, né senza.
Un giorno tutto avrà il senso che cerchi, ma quando arriverà quel momento, tu non ne avrai più bisogno. Vivi.
Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio…
Spesso crediamo di essere persone felici solo perché esistiamo, spaziando liberamente nelle nostre gabbie dorate. Poi succede di accorgersi di essere ancora in grado di vivere, senza rendersi conto, però, di essersi persi nel labirinto di un sogno. Dunque, è preferibile morire, rimanendo ad un passo, ad un passo da quella follia, che ci avrebbe riconsegnati alla voglia di vivere.
E mi sono convinta che i vuoti spazi echeggianti del cuore siano parte integrante della condizione umana non meno del nostro desiderio di colmarli.
I rapporti sono umani non virtuali.
Non si può vivere con questa peste, né senza.
Un giorno tutto avrà il senso che cerchi, ma quando arriverà quel momento, tu non ne avrai più bisogno. Vivi.