Alfredo Accatino – Religione
Io credo in Dio. Il problema è che credo a tutti.
Io credo in Dio. Il problema è che credo a tutti.
L’italiano crede più nei santi che in Dio, anche perchè li ha più a portata di mano.
I religiosi non l’hanno mai visto e sentito Dio. Questo è vero. Quando fai capire ai religiosi, di qualunque religione, che loro non hanno mai sentito e visto nessun Dio, nessuna entità, in loro incomincia a riaffiorare tutta quella frustrazione repressa, quell’invidia.
La vita va difesa prima della nascita.
È come se fossimo la clonazione di Dio, noi siamo il percorso di un neurone di Dio.
La preghiera fedele, umile e fervente, penetra senza dubbio il cielo, da cui è certo che non può tornare vuota.
Così, questo mito della caduta è, in contrasto con le intenzioni dello scrittore e del suo Dio, il mito del trionfo dell’uomo: un doppio e tragico trionfo, perché l’uomo ha conquistato la conoscenza, e perché ha avuto il coraggio di pagarla con la morte. Senza volerlo, l’autore della Bibbia ha scritto una pagina degna del mito di Ulisse nell’Inferno di Dante. Nel pessimismo ebraico-cristiano il diritto alla conoscenza si paga con la morte e la dannazione: ma è un diritto che l’uomo si è storicamente acquisito, e che nessuno può togliergli: parola di Dio.