Alina Carenza – Stati d’Animo
Scrivo della libertà nella prigione mia.
Scrivo della libertà nella prigione mia.
I pensieri tristi sono ombre fugaci, piccole nuvole passeggere che svaniscono con un colpo di vento nell’azzurro nitido del cielo. Molte volte dimentichiamo l’immensità della nostra vita e lasciamo che la nostra capacità di reagire di fronte agli ostacoli venga influenzata da alcuni stati d’animo provvisori.
Le rose hanno le spine, eppure non è la fine. È vero; nonostante le rose siano decorate da spine, profumano di amore, di vita, di cuore.
Mi piacciono quelle persone che non solo le ascolto, le vedo e le tocco. Mi piacciono quelle che “sento” dentro. Quelle che mi emozionano, che mi sfiorano l’anima. Quelle che quando se ne vanno lasciano quella sensazione di vuoto che speri di riempire al più presto perché ti mancano e quella sensazione di pienezza interiore perché ti hanno lasciato qualcosa dentro.
Ho toccato il fondo, non era un posto adatto a me; in realtà non lo è per nessuno; però volevo restarci, volevo restarci perché mi allontanava da tutto e tutti… volevo restarci perché speravo mi allontanasse anche da quel dolore che mi impediva di vivere, che mi soffocava l’esistenza, ma rimandando lì non facevo altro che coltivarlo.
Il tempo cancella tutto, tranne le emozioni. E solo le emozioni diventano ricordi.
Mi piaccio per due motivi: sono schietto e non mi si compra! Non mi piaci per due motivi: sei un racconta stronzate e ti venderesti anche l’anima se ti conviene!