Alphonse Allais – Uomini & Donne
Meglio essere cornuto che vedovo. Ci sono meno formalità.
Meglio essere cornuto che vedovo. Ci sono meno formalità.
Smetti di piangere mio cuore. Ella dimora in te, con il suo sorriso, curerà ogni ferita con i sui occhi, risanerà ogni dolore. A tè il compito di custodirla, di proteggerla. Poiché sul suo viso non vi sia dolore nei suoi occhi non vi sia lacrima nel suo cuore non vi sia tristezza.
La vecchiaia è la più inattesa tra tutte le cose che possono capitare ad un uomo.
Ci domandiamo che cosa daremo alla luce. Cosa uscirà dal travaglio? Un prematuro? Due prematuri? Tre aborti? Non importa. Bisogna continuare. Bisogna partorire se stessi. Abbiamo un appuntamento con uno sconosciuto lontano, il pittore che è in noi. A quarant’anni il bebè è nato. Per alcuni è una grande sorpresa, è un gigante. Per altri è gradevole, è vivo. Per altri ancora è drammatico, è un nato morto è un piccolo cadavere che si ritrovano tra le mani e che rende vani tutti gli anni di fatica.
Non è difficile capire cosa voglia una donna. Una donna vuole essere sempre se stessa, senza mai nascondere ciò che che pensa, senza doversi vergognare delle proprie debolezze. Vuole semplicemente vivere la propria vita, essere amata, ma sopratutto rispettata.
Noi donne siamo nate – o siamo state educate così? – attente a tutto quello che accade agli altri, ma assai poco a ciò che ci riguarda in prima persona. Nel linguaggio del non detto, viviamo protese verso “l’altro finale”: la maternità. I figli maschi non si accorgono di nulla, loro giocano a pallone; le femmine, invece, si preoccupano perché il viso della mamma è segnato dalla tristezza: da sempre sanno riconoscere le espressioni della tristezza.
Tu che pensi di essere migliore di tutti mi fai solo ridere. Rilassati, respira e pensa per te. Nessuno è perfetto, soprattutto chi giudica.