Ambrose Gwinnett Bierce – Personaggi famosi
Oppiaceo: una porta aperta nella prigione dell’Identità. Porta al cortile della prigione.
Oppiaceo: una porta aperta nella prigione dell’Identità. Porta al cortile della prigione.
L’albergo era davvero deprimente. Tetro. La sera non si sa cosa fare. Ci sono delle vecchie. Una di queste stasera guardando il cielo mi ha chiesto: “secondo lei c’è vita in qualche altra parte dell’Universo?”, “Beh spero di si, per Dio.”, “Il fatto che non ci sia qui non deve fallo escludere in assoluto”.
A Napoli se po’ mangià sulo pizza e spaghetti. ‘Na vota tornai a casa mia all’improvviso accussì. Bussai alla porta e sentette mio padre che diceva: “Chi è?”. “Sono Massimo”. Mio padre aprì e disse: “Meno male che si tu, viene avanti e chiude’a porta – presto! – stammo magnanno ‘e gnocchi”
Vero suonò di DavideIl pastoral concento,E a Dio piacque il veridicoSuono, e tra cento e centoL’unse à popoli ebreiRege di pace, e adorniD’illustri eventi e bèiFè dell’uom giusto i giorni.
Allora, lo dico perché so che esiste una corrente Di Caprio contro di me. Ma io non ho niente contro Di Caprio, io Di caprio l’ho chiamato, è lui che ha rifiutato. Ha rifiutato perché ha detto: “Già ho fatto [[Titanic, non mi posso fossilizzare nella parte de quello che affonda.”
Ho sognato che ero rimasto vedovo. […]Un sogno completo: morte, camera ardente, funerale. Io camminavo dietro al feretro. Mentre tutti piangevano, io ridevo. Poi, mentre calavano la bara giù, nella fossa, ho sentito come un colpetto qui dietro alla nuca. Tac! Anche abbastanza forte. Mi sono risvegliato nel mio letto: era mia moglie che mi diceva, “cos’hai cretinetti, ridi nel sonno?”
Datemi un sogno in cui vivere, perchè la realtà mi sta uccidendo…