Amedeo Serino – Frasi sulla Natura
Vorrei nascere la notte del venti marzo per avvicinarmi alla morte ogni anno di più insieme all’inverno mentre rinasco ogni anno di nuovo insieme alla primavera.
Vorrei nascere la notte del venti marzo per avvicinarmi alla morte ogni anno di più insieme all’inverno mentre rinasco ogni anno di nuovo insieme alla primavera.
Il Dio di adesso non ha da pretendere la mia obbedienza. Quello le cui note erano incatenate e volendo liberarsi ha assassinato il vero bene, la vera giustizia, il vero amore per vestirne il Messia e la puttana celeste. Per me il suo potere è merda immonda. Non cambierò idea, non mi inchinerò, e prima di tutto non lo amo. Mai. Mi fa schifo e mi fa cagare. Può prendersi, attraverso la croce del Figlio, tutta la droga azzurra che vuole per cambiare e liberarsi, ma resta e resterà sempre uno zero assoluto. La ricchezza, in fondo, quella spirituale, soprattutto, che dona ai suoi sperando di cambiare e diventare chissà cosa, serve per soffocare e nascondere ben altre miserie. Lo sappiamo entrambi. Quando sarà la fine e tutto il vero Bene che Dio odiava se ne sarà andato con la sua ultima dose, l’unica libertà dalla disgrazia che è, sarà la perdizione nell’assenza, l’annullamento definitivo. E visto che non esiste più il vero Dio, che il cornuto invidiava e di cui voleva prendere il posto, sarà l’unica fine possibile portata dalla sua vera natura, anche se crede di essere altro.
Nell’ovattato brusìo della sera, o cuore, ascolta il suono del silenzio, potrai udire un’armoniosa sinfonia, foriera di emozioni.
Lo scoglio fermerà le onde, non il mare. Ci sono limiti che non conoscono limiti.
In tutta la natura ci sono le iniziali di Dio e tutte le creature sono lettere d’amore di Dio per noi.
Ecco quando i cuori si arrestano. Là dove il freddo si ferma e si riscalda, là dove le parole si abbracciano incapaci di descrivere la bellezza di un tramonto.
Il vento gioca con le onde del mare per poi nascondersi sotto i granelli di sabbia.