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Amico

Antonella Coletta – Amico

Che ci posso fare se amo chi resta. Se amo le persone che non dicono solo ci sono, ma al mio fianco ci restano. Che ci posso fare se non porto rancore, se alla lunga amo più il mio sorriso e il mondo colorato intorno. Che ci posso fare se da alcune persone poi mi stacco, senza dispetti o altro, perché a nascondino si giocava da bambini, adesso non più. Che ci posso fare se sono un ammasso di imperfezioni ma “tutto cuore”. Mi amo così fragile, imperfetta e strana. Vivo tutto di pancia e cuore, piango davanti ad un buon libro, un’emozione inaspettata, un film o di fronte a “buone intenzioni”. Mi chiudo se non vedo o leggo rispetto o semplicità e verità. Sono così e non cambio. Sono così e non ho intenzione di cambiare.

Antonella Coletta – Amico

Le cose belle non passano, non deludono, non ti abbandonano e non si dimenticano. Le cose belle entrano dentro, penetrano nell’anima e vi trovano un luogo caldo e sicuro in cui abitare. Le cose belle hanno un nome, come l’amicizia vera, che sà di casa e famiglia, come il cuore di chi ami, come le mani che ti trattengono per non farti cadere. Le cose belle son le parole sussurrate, perché l’amore vero non ha bisogno di venir urlato. Perché “c’è” sempre, è in ogni cosa.

Antonella Coletta – Amico

Di te ho ricordi dolcissimini e meravigliosi. Profumati come i tuoi sorrisi e me ne hai regalati tanti. Come le nostre risate vere ed allegre. Come i tuoi occhi rubati al cielo, e che adesso in quel cielo brillano fortissimo. Di te mi rimane tutto, anche se non sei più qui. E sempre, sempre, basta poco, e torna tutto il dolore. Torna la mancanza. E quanto amavi tu la vita, quanto hai lottato tu per difenderla la tua di vita. Fino all’ultimo mi hai sorriso mentre dentro piangevi. E con te ricorda, e stringila, è volata via la parte più bella di me. Adesso qui resto io, a metà dell’anima, con mille ricordi meravigliosi. I tuoi.

Naomi Covolo – Amico

All’unico spicchio di me di cui non smetterò mai d’essere orgogliosa. A quell’amico che mi ha osservata crescere mentre silenziosamente invecchiava. A quell’anima speciale che ha saputo ascoltare con la lingua a penzoloni. A quegli occhi scuri che si intonavano perfettamente con i colori delle mie paure. Al protettore dei miei segreti, dei miei sogni e dei miei piani malvagi. A quella fetta della mia vita che mi ha sempre regalato molto più di quello che poteva ricevere. A quel frammento di me che sa di tenero, buono, morbido e soffice, che profuma di libertà e prato bagnato. Grazie vecchio mio, per non aver mai smesso di aspettarmi scodinzolando. Infondo l’ho sempre saputo che il più umano tra noi eri proprio tu.

Andrea Zuin – Amico

E poi ci sono persone così, che incontri per caso in una sera qualunque, che sanno di buono da subito e trasmettono qualcosa come fosse anni che le conosci. Sono persone un po’ così, che senti ogni tanto in uno scambio di battute, che a definirle amiche forse è troppo ma trovare un termine per descriverle ti vien difficile se non usare amico.