Anacreonte – Guerra & Pace
La guerra non risparmia i valorosi ma i codardi.
La guerra non risparmia i valorosi ma i codardi.
Amo il futuro, perché è limpido, un foglio bianco su cui planare. Lo amo in anticipo, come una promessa, come un neonato che attende di fare la sua comparsa nel mondo. E lo sento questo futuro, e non mi spaventa, anche se ogni passo ci conduce sempre più paradossalmente verso la morte. Ma ci chiede sommesso di liberarlo di tutto il peso che si porterà addosso, asportare l’enorme neo fiorito nel concepimento, ingrossato da retaggi e cammini distorti del passato, gonfio di anni e di sbagli dell’uomo. Lasciamolo in pace questo futuro, lasciamolo respirare, libero, magari inconcludente, ma offriamogli il sacrosanto diritto di essere staccato dalle corde, quelle logore, insensate corde, intrecciate dall’umana stupidità, pronte a legarlo, a strozzarlo ancor prima del suo tempo.
Quando vi parleranno di guerra preventiva, dite loro di andare a combatterla da soli. In seguito alla mia esperienza, sono giunto a odiare la guerra. La guerra non risolve nulla.
La camera a gas è l’unico punto di carità nel campo di concentramento.
È inutile vincere quando in palio c’è un misero pezzo di carta.
L’argomento era sempre e ancora la guerra, che tutti volevano nascondere come sporcizia immobile sotto il tappeto e che strisciando da serpente riusciva sempre a sporgere la testa oltre i bordi.
Ovunque vedi altari conosci eroi, martiri e martirio nel dolore dei superstiti. Tante lacrime diventano lago… un lago di solitudine per chi resta e quando guardi la luna lassù, niente si specchia dentro il lago immenso delle lacrime versate.